Rivitalizzazione della lingua gallese: tra sfide e successi a Cardiff
La lingua gallese è visibile ovunque a Cardiff, dalle insegne stradali ai menu dei ristoranti. Tuttavia, la sua presenza non si rispecchia nell’uso quotidiano, dove la lingua non viene ascoltata con la stessa frequenza. Malgrado la sua reputazione di difficoltà e complessità, il gallese continua a resistere. Sara Huws, bibliotecaria dell’università di Cardiff, ha recentemente utilizzato un dizionario gallese-latino, evidenziando parole uniche come hiraeth, che indicano un concetto di nostalgia. Fino al 1546, il primo testo stampato in gallese includeva indicazioni di pronuncia, un’indicazione della lunga storia di repressione della lingua che ha cercato di costringere i gallesi ad adottare l’inglese, riporta Attuale.
Oggi, tuttavia, il gallese è più vivo che mai. Grazie a un ambizioso piano del governo locale finalizzato a promuovere l’uso della lingua, che si estende fino al 2050, il gallese ha trovato nuovi spazi di espressione. L’ultimo censimento britannico del 2021 ha registrato circa 538mila locutori, con stime più ottimistiche che suggeriscono oltre 828mila, rendendo il gallese una lingua sempre più presente nel tessuto sociale gallese.
Il governo gallese ha fissato l’obiettivo simbolico di raggiungere un milione di parlanti entro il 2050. Efa Gruffudd Jones, commissaria per la Lingua, sottolinea che questo traguardo è progettato per stimolare l’interesse pubblico, sebbene il raggiungimento di questo obiettivo comporterà sfide significative, in particolare nell’istruzione, dove attualmente solo il 23% degli studenti delle scuole medie apprende la maggior parte delle materie in gallese. Tuttavia, i progressi sono visibili, con le scuole medie che aumentano nel numero e opportunità accademiche in gallese che si espandono.
Un esempio di ciò è l’Accademia di lingua gallese dell’università di Cardiff, che ha visto aumentare non solo il numero di scuole ma anche le occasioni di apprendimento della lingua. Oggi Cardiff può essere definita una città bilingue, un cambiamento significativo rispetto al passato, quando quasi tutta la capitale era anglofona. Le iniziative governative hanno anche facilitato la creazione di programmi televisivi in gallese, come Dal y Mellt, la prima serie in lingua gallese distribuita su Netflix, che ha contribuito a rendere la lingua più accessibile e popolare.
Parallelamente, anche il calcio ha giocato un ruolo cruciale nella promozione della lingua gallese, con le nazionali maschili e femminili che hanno cominciato a utilizzare Cymru, il nome gallese del Galles, come simbolo della loro identità. Non sorprende che una canzone gallese degli anni ’80 si stia riprendendo per diventare una sorta di inno nazionale, contribuendo a un crescente orgoglio nazionale.
La popolarità della lingua è notevolmente aumentata, con evidenze di un rinnovato interesse per lo studio del gallese, con genitori che iscrivono i propri figli a scuole dove la lingua è insegnata e adulti che cercano di impararla. Diarmuid Mac Giolla Chriost, professore di Sociolinguistica all’università di Cardiff, ha sottolineato come la conoscenza del gallese sia vista come una competenza vantaggiosa nel mercato del lavoro, creando nuove opportunità professionali, specialmente nel settore pubblico.
Tuttavia, non mancano le critiche al piano della lingua, soprattutto da parte della destra politica, che persegue un’immagine britannica che tende a sminuire il valore della lingua gallese. La direzione futura delle politiche linguistiche potrebbe essere influenzata dalle prossime elezioni nel 2026, in cui partiti come Plaid Cymru e Reform UK potrebbero modificare l’approccio verso la lingua gallese. Mentre Plaid Cymru sostiene un impegno maggiore per supportare l’istruzione in gallese, Reform UK propone di cancellare gli obiettivi di protezione della lingua.