Il procuratore critica i consulenti: “Solo confusione su Garlasco”

20.07.2025 06:25
Il procuratore critica i consulenti: "Solo confusione su Garlasco"

Nuove Sviluppi nell’Inchiesta sul Delitto di Garlasco

Un chiaro messaggio per chi naviga nel complicato contesto della rinvigorita inchiesta sul delitto di Garlasco è giunto dal procuratore di Pavia, Fabio Napoleone, il quale guida le indagini sull’omicidio di Chiara Poggi, assalita il 13 agosto 2007. Il magistrato ha dichiarato che “ricostruzioni, attività in corso e persino stati d’animo” non possono essere attribuiti né a lui né ai suoi sostituti. Questi ultimi, ha sottolineato, “tengono costantemente informato il Procuratore sulla precisione delle verifiche condotte” e “faranno dichiarazioni ufficiali solo al termine delle indagini, adottando le decisioni possibili”. Interpretazioni da altri soggetti, in mancanza di comunicazioni ufficiali, possono generare soltanto confusione e alimentare discussioni inutili in cui esperti e consulenti commentano su scelte ipotetiche della Procura basate su supposizioni, riporta Attuale.

Invece, non è un’ipotesi il fatto che l’incidente probatorio coinvolga, tra le altre cose, le tracce di Dna rinvenute sotto le unghie di Chiara, attribuite a Andrea Sempio, che è stato nuovamente indagato dopo due archiviazioni. Questo procedimento include anche “la ricerca e l’analisi delle impronte” scoperte nella casa di Garlasco, luogo dove Chiara fu assassinata. Per questo crimine, l’allora fidanzato Alberto Stasi è stato già condannato a 16 anni di carcere.

Il giudice per le indagini preliminari, Daniela Garlaschelli, ha già programmato un’udienza per il 23 luglio prossimo. Durante questo incontro, saranno presenti i pubblici ministeri, i legali e i consulenti delle parti coinvolte, con l’obiettivo di affidare l’incarico al perito dattiloscopista Domenico Marchigiani. Il suo compito sarà quello di individuare e confrontare eventuali impronte che potrebbero emergere dai reperti di 18 anni fa, come confezioni di tè, cereali, yogurt e fogli di acetato contenenti tracce papillari raccolte all’epoca.

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