Un messaggio via email, presumibilmente firmato da un anonimo Mario Rossi, ha sollevato polemiche riguardo a un presunto complotto contro la premier Giorgia Meloni, riporta Attuale. La testata ha evidenziato l’articolo de La Verità, che accusava uno dei consiglieri di Sergio Mattarella, Francesco Saverio Garofani, di tramare contro Meloni. Tuttavia, le frasi attribuite a Garofani come «da chiacchiera in libertà tra amici» erano già note a diverse redazioni e risultano inviate precedentemente da Rossi, il cui nome è un chiaro riferimento all’anonimato.
La mail anonima e l’articolo della Verità
È Il Giornale a criticare la decisione del diretto concorrente di aver attribuito importanza a una semplice email priva di fondamenti, salvo che l‘ammissione di Garofani al Corriere della Sera, avvenuta il giorno seguente, sembra confermare l’autenticità di quelle affermazioni. Egli appariva preoccupato per una potenziale corsa della premier al Colle nel caso di una vittoria nel 2027, affermando: «Un anno e mezzo di tempo forse non basta per trovare qualcuno che batta il centrodestra: ci vorrebbe un provvidenziale scossone». Garofani ha indirettamente confermato di aver fatto tali dichiarazioni in contesti informali, nulla di serio. Non ci sono state rivelazioni senza precedenti nell’articolo firmato da Ignazio Mangrano, alias Mario Rossi, certo quanto Garofani.
Il caso Garofani e lo scontro FdI-Quirinale
Il conflitto si è intensificato quando Galeazzo Bignami, capogruppo alla Camera di FdI, ha richiesto un chiarimento o meglio una smentita. La risposta del Quirinale, che si è detto «stupito» dalla richiesta, definendo l’articolo «ridicolo», ha portato Bignami a precisare di desiderare una smentita «non dal Quirinale ma dalla persona a cui vengono attribuiti i virgolettati». Le accuse dalla maggioranza si sono intrecciate con le proteste dell’opposizione, da un lato chi accusava e dall’altro chi esprimeva solidarietà a Belpietro per tentativi di «silenziare i giornalisti». Per risolvere la controversia, la premier Meloni ha sollecitato un incontro diretto con Mattarella.