Il richiamo dei socialisti a von der Leyen: Tinagli esige il rispetto della linea concordata

27.06.2025 06:35
Il richiamo dei socialisti a von der Leyen: Tinagli esige il rispetto della linea concordata

Le dinamiche interne all’Unione Europea e il futuro di von der Leyen

La situazione all’interno della maggioranza che sostiene la Commissione europea sta diventando sempre più complessa. Irene Tinagli, europarlamentare del Partito Democratico, espone le sue preoccupazioni riguardo al sostegno del suo partito e alle varie manovre politiche che la caratterizzano: «In realtà era già cominciato tutto a inizio della legislatura, ma pensavamo fossero solo manovre di assestamento. Oggi invece assistiamo ad una maggioranza che sulla carta è una, ma nella pratica viene fatta e disfatta ‘a la carte’ e non dà alcun affidamento sulla realizzazione del programma per il quale von der Leyen è stata votata a luglio scorso. Questo comportamento sembra indicare che i popolari stiano adottando un gioco doppio, creando alleanze alternative con i nazionalisti per approvare provvedimenti a loro favore, mentre per altre questioni importanti non trovano appoggio.» , riporta Attuale.

Uno dei temi più critici riguarda le politiche ambientali, dove le divergenze all’interno della maggioranza sono palpabili. Tinagli sottolinea che anche su questioni cruciali come l’immigrazione e il bilancio, si osserva un continuo cambio di alleanze che altera il significato politico delle norme in discussione. «Insomma, bisogna presidiare di continuo perché altrimenti si perde la direzione…» fa notare.

La tensione è tale che si parla di un possibile voto di fiducia per von der Leyen nel prossimo luglio. Secondo Tinagli, il gioco delle alleanze rischia di compromettere seriamente la stabilità della Commissione: «La politica dei due forni potrebbe finire per bruciarla, perché alla lunga potrebbero saldarsi insoddisfazioni di varia natura. È quello che è successo con il Green Claims, che la Commissione ha annunciato di voler ritirare, sull’orlo di completare l’iter legislativo, a causa di dinamiche politiche interne ai governi conservatori.»

Inoltre, si evidenzia la crescente divergenza su molte tematiche rispetto agli accordi iniziali della legislatura. Un esempio è il trattamento delle criptovalute, dove si paventa la possibilità di consentire la circolazione libera di criptovalute agganciate al dollaro, cosa che potrebbe avere gravi ripercussioni sull’euro e sulla Banca centrale europea.

Tinagli avverte che questo approccio, sebbene possa sembrare vantaggioso nel breve termine, alla lunga indebolirebbe l’Europa: «Abbiamo ribadito fin dall’inizio la linea su autonomia strategica sull’economia, difesa e ambiente. Ora si va in direzioni diverse, seguendo l’andamento di Trump e dei sovranisti, minando la nostra posizione. Inoltre, la questione della difesa europea è diventata un tema trascurato, specialmente dopo che figure come Rutte hanno modificato il discorso.»

Un tema emerso è la leadership di Ursula von der Leyen, che secondo Tinagli sembra essersi allontanata dai principi concordati: «Vorrei vedere una presidente che prenda più posizione e avalli provvedimenti che non siano solo funzionali a negoziati con gli Stati Uniti, ma che preservino anche l’interesse europeo.»

Infine, si discute il posizionamento di Elly Schlein, che ha lanciato un messaggio forte e chiaro. Tinagli ritiene che non si tratti di uno strappo, ma piuttosto di un avvertimento: «Credo che questo debba essere un dibattito aperto, anche con i popolari europei. È fondamentale riallacciare i rapporti e affrontare i problemi con maggiore trasparenza.»

In conclusione, le dinamiche che coinvolgono l’Unione Europea evidenziano non solo le divergenze interne, ma anche una necessità urgente di rioxidre e rilanciare l’unità europea, elemento imprescindibile per affrontare le sfide globali attuali.

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