Il «fronte greco» del confronto Usa-Cina
Il Parlamento greco ha approvato il 27 novembre l’ampliamento del porto di Eleusi, un’operazione che segna un nuovo capitolo del confronto strategico tra gli Stati Uniti e la Cina nel Mediterraneo. Questa iniziativa, che consentirà all’americana Onex di estendere le proprie operazioni in vari settori, risalta l’importanza crescente dei porti greci nel contesto della nuova via della seta, riporta Attuale.
Il porto di Eleusi, situato a soli 20 chilometri da Atene, ha acquisito particolare rilevanza grazie alla sua vicinanza al porto del Pireo, che è in gran parte gestito dalla compagnia cinese Cosco, ovvero il 67%. Eleusi può diventare una base strategica per gli Stati Uniti, facilitando l’ingresso nel Mediterraneo e contrapporsi all’influenza cinese nella regione. Cosco ha preso il controllo del Pireo nel 2016 e ha incrementato la capacità del porto, rendendolo il quarto in Europa per movimentazione di container.
Recentemente, la nuova ambasciatrice americana in Grecia, Kimberly Guilfoyle, ha espresso preoccupazione per la gestione cinese del Pireo, definendola «riprovevole». La reazione della Cina non si è fatta attendere, con l’ambasciata cinese che ha criticato l’intervento degli Stati Uniti come ingerenza negli affari interni greci, sottolineando che il Pireo non dovrebbe diventare oggetto di tensioni geopolitiche.
Il premier greco Kyriakos Mitsotakis si trova in una posizione delicata; mentre sostiene la necessità di rispettare i contratti tra i governi precedenti, contemporaneamente cerca di mantenere buoni rapporti con gli Stati Uniti, promettendo maggior collaborazione in futuro. Washington sta anche considerando investimenti in altri porti greci strategici, come quello di Alessandropoli, che si trova vicino al Mar Nero e già ospita una base americana.
L’importanza dell’ampliamento di Eleusi è evidente, con previsioni che indicano un utilizzo del porto per carichi sensibili dal punto di vista tecnologico e militare, al fine di mitigare i rischi di spionaggio da parte cinese. Gli investimenti americani in Grecia evidenziano una crescente competizione globale per l’influenza strategica nel Mediterraneo, dove le dinamiche geopolitiche continuano a evolversi rapidamente.
