Il sito nucleare di Fordow colpito dagli Stati Uniti e la sua importanza

22.06.2025 05:55
Il sito nucleare di Fordow colpito dagli Stati Uniti e la sua importanza

Il sito nucleare Fordow e le sue implicazioni geopolitiche

Intorno alle 2 del mattino del 22 giugno, ora italiana, gli Stati Uniti hanno annunciato di aver effettuato bombardamenti in Iran, colpendo tre località legate al programma nucleare degli Ayatollah, riporta Attuale.

Un elemento cruciale di questo programma è il sito nucleare di Fordow, situato all’interno di un imponente bunker scavato nella montagna, dove il governo di Teheran ha istallato centrifughe per l’arricchimento dell’uranio.

La complessità della situazione è evidente: anche l’aviazione israeliana, precedentemente capace di «graffiare» solo l’esterno dell’impianto, ha visto ora la necessità di interventi più incisivi con il supporto americano, dotato di armi estremamente potenti in grado di colpire installazioni fortificate.

Recenti immagini satellitari indicano danni minimi a un muro di contenimento, il che ha spinto il primo ministro israeliano Netanyahu a sollecitare un intervento degli Stati Uniti. Questi ultimi sono gli unici in possesso delle super bombe in grado di colpire a grande profondità.

È importante notare che la Repubblica Islamica dell’Iran, fin dai suoi albori, ha seguito con attenzione gli sviluppi nella regione del Medio Oriente, traendo insegnamenti utili dalle esperienze storiche dei propri vicini. In particolare, durante il conflitto con l’Iraq, l’Iran ha utilizzato missili terra-terra, strumenti bellici essenziali per il suo arsenale.

L’iraniano ha sviluppato strutture sotterranee, come Fordow, per proteggere le sue capacità atomiche da attacchi esterni. La costruzione di questo sito è iniziata tra il 2006 e il 2007, ma il regime ne ha ufficialmente riconosciuto l’esistenza solo nel 2009. La scelta della sua ubicazione rispecchia la necessità di sicurezza: la zona montuosa offre una difesa naturale e costituisce un rifugio efficace in caso di attacco.

Strategicamente, Fordow non rappresenta solo un sito di arricchimento; la sua costruzione comporta anche significativi aspetti simbolici, in quanto si trova in una zona che ha visto caduti durante il conflitto con le forze di Saddam Hussein e non lontano dalla città santa di Qom, un centro di riferimento per la religione sciita.

Il sito nucleare di Fordow contiene vari spazi ampi in cui sono collocati gli strumenti necessari per il programma atomico. Secondo un rapporto del RUSI britannico, Fordow è situato a una profondità compresa tra i 90 e i 100 metri, rendendolo resistente a potenziali attacchi aerei israeliani. Israele possiede armi anti-bunker, ma non tutte le sue forze possono accedere alle GBU 57A, le bombe sviluppate dal Pentagono specificamente per distruggere obiettivi sotterranei.

Le misure di difesa all’interno del sito si accompagnano anche a strategie di protezione contro attacchi da parte di forze speciali, dimostrando la rilevanza che l’Iran attribuisce alla sicurezza delle sue strutture nucleari.

Questa situazione non è solo una questione di militarizzazione, ma rappresenta un’analisi approfondita del contesto geopolitico del Medio Oriente, dove ogni giocatore, dagli Stati Uniti all’Iran, gioca le sue carte in un delicato equilibrio di potere e strategia.

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