La procura sudafricana riapre le indagini sulla morte di Steve Biko
La procura nazionale sudafricana ha annunciato la riapertura delle indagini riguardanti la morte di Steve Biko, figura centrale nella lotta contro l’apartheid, insieme a Nelson Mandela. Biko morì a soli 30 anni il 12 settembre 1977, dopo essere stato brutalmente picchiato da agenti di polizia durante la sua detenzione. Questo annuncio coincide con il 48esimo anniversario della sua scomparsa, riporta Attuale.
Giocatore chiave nell’organizzazione delle proteste di Soweto del 1976, Biko è stato arrestato nell’agosto del 1977 e successivamente torturato in carcere. Secondo la polizia, la sua morte fu causata da un’emorragia cerebrale provocata dai colpi subiti sbattendo la testa contro un muro. All’epoca, un giudice stabilì che non vi erano prove sufficienti per accertare un omicidio.
Tuttavia, in seguito alla fine dell’apartheid e all’istituzione della Commissione per la verità e la riconciliazione (TRC), cinque ex agenti di polizia ammisero di aver picchiato Biko e di aver fornito false testimonianze. Nel 2003, il ministero della Giustizia comunicò che nessun processo sarebbe stato avviato per mancanza di prove e per la scadenza dei termini di prescrizione.
Le nuove indagini da parte della procura sudafricana mirano a stabilire se la morte di Biko sia stata causata da «qualsiasi tipo di gesto, oppure omissione, che implichi oppure costituisca un reato».