Il terzo mandato spacca il governo: Ultimatum di Ciriani, è tempo di una decisione.

19.06.2025 08:55
Il terzo mandato spacca il governo: Ultimatum di Ciriani, è tempo di una decisione.

Le elezioni regionali in autunno: le ultime novità politiche

Roma, 19 giugno 2025 – Le elezioni regionali si terranno regolarmente in autunno. Nei giorni scorsi, si è tornato a parlare di un possibile rinvio a causa della necessità di approvare la legge che consentirebbe il terzo mandato ai governatori, suscitando malcontento nell’opposizione, che minaccia forti reazioni a quella che sarebbe una decisione controversa. Tuttavia, questo rinvio non si realizzerà: alcune regioni, fondamentali per aprire le urne nella primavera del 2026, hanno fatto sapere che non sono disponibili a questo cambiamento. Malgrado ciò, è noto che nella politica nulla è definitivo. Con il tempo a disposizione che scarseggia, l’urgenza di decidersi si fa sentire. “Il termine si avvicina, è necessario prendere una decisione,” afferma il ministro per i Rapporti con il Parlamento, Luca Ciriani (FdI), ribadendo la necessità di un intervento rapido. Martedì segnerà la scadenza della proroga concessa dalla Lega per la presentazione degli emendamenti in commissione Affari costituzionali del Senato riguardanti il numero dei consiglieri regionali, in cui il Carroccio intende includere la modifica che renderebbe possibile la candidatura di Luca Zaia in Veneto e Vincenzo De Luca in Campania.

La posizione di FdI resta fortemente limitata. Antonio Tajani, un oppositore storico dei governatori per più mandati, non sembra disposto a cedere: “FI è contraria al terzo mandato. Sono sempre aperto al dialogo, ma non mi lascio comprare per un piatto di lenticchie.” Questa metafora riaccende le speranze dei membri della Lega. Insomma, un piatto di lenticchie no, ma qualcosa di più appetitoso potrebbe essere interessante: “Se devo accettare un compromesso che non è nel programma, allora gli alleati devono fare lo stesso,” afferma il forzista. Tra le opzioni sul tavolo c’è una riduzione dell’Irpef, tema sul quale il leader di FI si sente sicuro di andare avanti senza dover concedere nulla in cambio. La premier è già convinta, e la Lega non insiste più per modificare il passaggio dell’aliquota dal 35 al 33% in cambio di una “pace fiscale”, ma preferisce procedere parallelamente con entrambi i provvedimenti. E allora? C’è lo Ius Italiae (cittadinanza dopo dieci anni di scuola), che non si può considerare un semplice piatto di lenticchie, ma piuttosto un delizioso piatto di spaghetti al tartufo bianco. La sostanza di questa trattativa rende difficile credere che ci sarà davvero un baratto. Per il Carroccio, così come per FdI, accettare lo Ius Italiae equivarrebbe a un passo indietro su un argomento che rimane centrale nel programma elettorale e sul quale il governo può vantare successi significativi, in particolare a livello internazionale, se non sulla scena interna italiana.

Non è un caso che, nel suo discorso a conclusione del G7, la premier abbia lodato la gestione italiana della crisi migratoria. Resta però irrisolto il dibattito sulla legge elettorale: nelle ultime settimane, Giorgia Meloni ed Elly Schlein hanno iniziato a scambiarsi segnali di apertura. Il progetto di riforma del Rosatellum si sta concretizzando, anche se il testo definitivo deve ancora essere elaborato. Si tratta di una legge modellata sul sistema regionale, priva di collegi maggioritari. I dettagli potrebbero costituire strumenti di negoziazione. In sintesi, c’è ancora una possibilità per una terza corsa, ma è limitata, anche perché l’opposizione ha già dichiarato che non accetterebbe più la commissione redigente, in seguito alla presentazione dell’emendamento a loro avverso. “La maggioranza modifica i termini dell’accordo, noi ci ritiriamo,” avverte il capo dei senatori del PD, Francesco Boccia. Pertanto, si renderebbe necessario passare attraverso l’Aula, con tutti i rischi e le possibili dilatazioni dei tempi che questo comporterebbe.

Fino ad ora, le crisi internazionali sono state al centro dell’attenzione della premier. Tuttavia, sul fronte interno, si sta dedicando all’ampliamento della maggioranza, come dimostrano la nomina a sottosegretario per il Sud di Luigi Sbarra e la proposta alla Sudtiroler Volkspartei di entrare nel governo con un sottosegretario per le Autonomie (il nome in discussione è Roland Griessmair), formalizzata ieri al presidente della Provincia di Bolzano, Arno Kompatscher, e al segretario della Svp, Dieter Steger, dal ministro Roberto Calderoli. Per risolvere la questione del terzo mandato, la premier deve discuterne con Tajani e Matteo Salvini entro martedì. Anche se dovesse arrivare a un accordo di maggioranza, il tempo è comunque insufficiente.

Da non perdere