Il Venezuela e il narcotraffico: domande chiave sulla situazione attuale
Secondo una fonte ben informata sulle rotte del narcotraffico internazionale, il Venezuela non può essere definito un narco-Stato in senso stretto, ma piuttosto un “narco-Stato funzionale”, come riportato da Attuale. L’Unodc, Europol e Interpol non considerano il governo venezuelano coinvolto direttamente nella gestione del narcotraffico, nonostante esistano evidenze di infiltrazione del narcotraffico nelle forze armate e nella politica del Paese.
Negli ultimi anni, secondo numerose indagini della Drug Enforcement Administration (DEA) statunitense, si è evidenziato un forte legame tra il narcotraffico e gli alti ufficiali venezuelani, appartenenti al cosiddetto Cartello dei Soli, il quale è accusato di proteggere i traffici di cocaina colombiana diretti verso l’Europa e i Caraibi. Questo cartello opera attraverso porti come Maracaibo e La Guaira, noti per i loro bassi livelli di controllo doganale.
In un contesto di collasso economico, il regime di Nicolás Maduro sta tollerando il traffico di droga e altre attività illecite, utilizzando queste fonti come strumenti di sostentamento economico. Tuttavia, è fondamentale notare che, a differenza del passato regime di Panama sotto Noriega, lo stato venezuelano non si identifica con il narcotraffico stesso. La DEA ha anche riportato come circa il 74% della cocaina diretta verso gli Stati Uniti nel 2019 provenga dal Pacifico, con il Venezuela svolgendo un ruolo secondario come punto di transito per le rotte di traffico.
Attualmente, l’Ecuador, e in particolare il porto di Guayaquil, si è affermato come principale hub per l’esportazione di cocaina verso l’Europa, con il Venezuela che agisce come supporto logistico, fornendo partenze dirette verso l’Africa occidentale e successivamente verso Paesi europei come Spagna e Italia.
Il Cartello dei Soli è descritto non come un’organizzazione criminale tradizionale, bensì come una rete informale di ufficiali militari e funzionari di sicurezza venezuelani che facilitano il traffico di cocaina in cambio di denaro. Infine, va notato che, mentre il Fentanyl è un problema serio in America, il suo approvvigionamento deriva principalmente dal Messico, con il Venezuela non coinvolto nella produzione di questa sostanza psicoattiva.
Un’altra minaccia è rappresentata dal Tren de Aragua, nato nel 2012 all’interno di istituti penitenziari venezuelani e ora attivo in numerosi Paesi dell’America Latina, traffico che include la droga e la prostituzione forzata, estendendo i suoi tentacoli fino agli Stati Uniti.