Roma, 7 ottobre 2025 – Dalle carceri di Orbán all’elezione a Strasburgo, fino alla vittoria “per la democrazia, lo stato di diritto e l’antifascismo” al voto di oggi sull’immunità. Ilaria Salis ottiene l’immunità per un solo voto (306 contro 305 con 17 astenuti e 100 assenti), una decisione che “dimostra che la resistenza funziona. Dimostra che, quando rappresentanti eletti, attivisti e cittadini difendono insieme i valori democratici, le forze autoritarie possono essere affrontate e sconfitte”, riporta Attuale.
L’arresto
Ilaria Salis, milanese con esperienze di vita nel Regno Unito e a Monza, è laureata in filologia. Ex maestra di scuola elementare e docente supplente, ha ricevuto segnalazioni, denunce e condanne per occupazione di edifici pubblici e resistenza a pubblico ufficiale. L’11 febbraio 2023, durante un soggiorno a Budapest, viene arrestata per il presunto coinvolgimento nel pestaggio di tre neonazisti ungheresi, avvenuto il giorno precedente durante le celebrazioni del Giorno dell’Onore. Salis è accusata di far parte della Hammerbande, un’associazione di estremisti di sinistra responsabile di aggressioni verso militanti di destra. Nel dicembre 2023, dopo aver rifiutato un accordo di patteggiamento di undici anni di carcere, scrive al consolato italiano e viene condotta con polsi e caviglie legati in aula, davanti a numerosi giornalisti.
L’elezione
Insieme a Salis è accusato Gabriello Marchesi, la cui estradizione in Ungheria viene negata dalla Corte d’Appello di Milano a causa della situazione dei diritti fondamentali nel paese. In Germania, Maja T., imputata per le aggressioni a Budapest, è invece estradata per decisione del tribunale di Berlino. Il 24 maggio 2024, Salis finisce agli arresti domiciliari dopo aver versato una cauzione di 41.500 euro. Annuncia quindi la sua candidatura alle elezioni europee con Alleanza Verdi Sinistra, ottenendo l’elezione con 178.202 preferenze e, di conseguenza, l’immunità parlamentare. Nel gennaio 2025, l’Ungheria avvia la procedura per la revoca dell’immunità, mentre il 23 settembre la Commissione Affari giuridici dell’Eurocamera boccia la richiesta di revoca. Il voto di oggi le consente di evitare un potenziale processo.
Le polemiche
“Oggi sarò in Aula, a testa alta, ad affrontare il verdetto del Parlamento europeo. Grazie per tutti i pensieri di affetto e solidarietà, valgono molto per me”, aveva scritto Salis per annunciare la sua presenza a Strasburgo. Il presidente del gruppo popolare al Parlamento europeo Manfred Weber ha invece comunicato che il suo gruppo avrebbe votato contro l’immunità: “Come Ppe siamo favorevoli al rispetto dello stato di diritto e quindi al rispetto del regolamento del Parlamento europeo: i nostri consulenti giuridici ci hanno confermato che è giusto revocare l’immunità a Ilaria Salis perché il suo reato è stato commesso prima del suo mandato. Noi siamo per le regole, non bisogna politicizzare la questione.”
Le accuse
Il Ppe, dopo il voto, si trova tuttavia in difficoltà. L’ex generale Roberto Vannacci scrive sui social: “una sola parola: vergogna,” mentre Fratelli d’Italia sottolinea che si tratta di “una pagina vergognosa: noi abbiamo votato contro.” Silvia Sardone, eurodeputata della Lega, dichiara ad Affaritaliani che “non possiamo sapere con certezza chi e come abbiano votato. Ma possiamo certamente affermare che il Partito Popolare Europeo, di cui Forza Italia fa parte, ha salvato Ilaria Salis da quello che sarebbe stato giusto, il processo in Ungheria.” Nonostante le dichiarazioni contrarie, il gruppo deve affrontare pesanti critiche.
Pd e Avs
Nicola Zingaretti, capodelegazione del Pd a Strasburgo, afferma che “il voto conferma che c’è spazio per vincere e difendere l’Europa e i suoi valori. Lo abbiamo fatto e lo faremo sempre.” La vicepresidente del Parlamento europeo Pina Picierno sottolinea che l’Ungheria “viola in modo sistematico lo Stato di diritto, calpestando l’indipendenza della magistratura, la libertà di stampa e la tutela dei diritti fondamentali. È una deriva che non possiamo più ignorare. Questa deve essere una battaglia trasversale che unisce tutte le forze liberali, riformiste ed europeiste.” Nicola Fratoianni e Angelo Bonelli di Avs esprimono soddisfazione: “Grazie a tutti i parlamentari europei che con il loro voto hanno confermato che il regime di Orban non è degno delle democrazie europee. Ora Salvini e i suoi amici fascisti di tutta Europa, che stanno montando un’altra delle loro intollerabili campagne di odio, si diano una calmata: l’Europa è lo spazio dei diritti, delle libertà, della democrazia.”
Ma dai, che storia incredibile! È assurdo come la politica riesca a intrecciarsi con eventi così drammatici. Mi chiedo se questa vittoria avrà davvero delle conseguenze positive. Spero che la democrazia in Europa possa resistere a tutti questi attacchi… Una situazione da non sottovalutare, eh.