Il cambiamento della pena di morte in Vietnam
Recentemente, il parlamento vietnamita ha approvato una significativa riforma del codice penale, che prevede l’eliminazione della pena di morte per otto specifici reati. Questa nuova disposizione prevede che la pena capitale sia sostituita dall’ergastolo, applicabile anche per le sentenze già definitive. Un caso emblematico è quello di Truong My Lan, una delle imprenditrici più facoltose del Vietnam, condannata a morte nel 2024 per appropriazione indebita di ben 11,7 miliardi di euro da una banca. Il suo processo ha suscitato grande attenzione e dibattito nel paese, fungendo da simbolo della lotta alla corruzione promossa dal governo autoritario del Partito Comunista, riporta Attuale.
I reati per i quali non sarà più possibile applicare la pena di morte includono il danneggiamento del patrimonio statale, la produzione di medicinali non autorizzati, lo spionaggio, il possesso di stupefacenti, e attività sovversive che possano compromettere la pace o dar vita a conflitti.
Attualmente, restano ancora dieci delitti per cui la pena capitale è prevista, tra cui omicidio, tradimento, terrorismo, pedofilia e narcotraffico. Il governo vietnamita, similmente a molte altre amministrazioni, non divulga informazioni sul numero di esecuzioni capitali eseguite ogni anno. Tuttavia, secondo un rapporto dell’organizzazione non governativa Advocates for Human Rights, pubblicato nel maggio del 2024, si stima che le esecuzioni siano centinaia all’anno, tutte effettuate mediante iniezione letale.