Cuneo, 6 novembre 2025 – Un’inchiesta di grande impatto ha coinvolto la cooperativa sociale ‘Per Mano’ di Cuneo, sfociata nei giorni scorsi nell’arresto della direttrice Emanuela Bernardis e della coordinatrice Marilena Cescon. In totale, gli indagati sono 21: oltre alle due donne in carcere, altri 4 sono attualmente agli arresti domiciliari, 11 hanno ricevuto un divieto di avvicinamento e 4 restano a piede libero. I reati contestati includono maltrattamenti, violenza privata e sequestro di persona. “Abbiamo potuto vedere registrazioni aberranti“, ha dichiarato il colonnello Marco Piras, comandante provinciale dei carabinieri. “Gli ospiti erano in condizioni psicofisiche di assoluto disagio”, ha aggiunto il procuratore capo Onelio Dodero, riporta Attuale.
Bernardis e Cescon, già sottoposte a una precedente indagine per maltrattamenti per episodi verificatisi tra il 2014 e il 2019, sono state rinviate a giudizio insieme a dieci tra infermieri, operatori socio-sanitari, psicologi ed educatori. L’inchiesta ha visto l’intervento di circa settanta carabinieri, compresi membri del nucleo Nil dell’Ispettorato del Lavoro e dei Nas di Alessandria.
Secondo quanto dichiarato dal procuratore, è emerso “un turnover eccessivo di personale assolutamente non qualificato e non idoneo”, con soggetti non abilitati che in alcuni casi somministravano farmaci ai ragazzi – in totale 18, alcuni minorenni – perché “stessero tranquilli”. Le condizioni delle stanze, con materassi bagnati di urina non sostituiti, evidenziano l’incapacità di fornire “un adeguato servizio mensa” negli spazi comuni.
La cooperativa è stata commissariata, con il sequestro preventivo anche della casa famiglia ‘Con Noi’ e del nucleo residenziale ‘Stella Alpina’, tutti sotto l’egida della ‘Per Mano’.
L’ipotesi frode: l’Asl ha pagato 1.4 milioni di euro
Un’ulteriore linea d’inchiesta riguarda la frode nelle pubbliche forniture. L’Asl Cuneo 1 ha pagato 1,4 milioni di euro solo tra il 2024 (data di avvio dell’indagine in dicembre) e il giugno scorso. “Abbiamo quindi aggiunto la responsabilità amministrativa della cooperativa”, ha sottolineato il procuratore Dodero, evidenziando come vi sia “anche un problema fortemente economico della struttura, nonostante i compensi ricevuti dagli enti pubblici”.