Partnership tra Lombardia e Uzbekistan per la formazione di infermieri
MILANO – La Giunta della regione Lombardia, su proposta dell’assessore al Welfare Guido Bertolaso, ha approvato un progetto che avvia una collaborazione con la Repubblica dell’Uzbekistan per la formazione e l’inserimento di personale infermieristico, riporta Attuale. Nei prossimi giorni, 10 infermieri uzbeki giungeranno in Lombardia, accolti dal project coordinator dell’Agenzia della Migrazione del Governo uzbeko. Questo segna l’inizio di un programma di cooperazione sanitaria basato su percorsi di formazione clinica e teorica presso l’ASST Fatebenefratelli-Sacco di Milano.
L’iniziativa si propone di rafforzare gli scambi formativi e professionali tra i due Paesi, già avviati lo scorso giugno con la visita del presidente di Regione Lombardia, Attilio Fontana, e dirigenti regionali della Direzione Welfare in Uzbekistan. Durante il soggiorno di circa tre mesi, gli infermieri saranno coinvolti in un percorso formativo che include attività in diversi reparti ospedalieri, come pronto soccorso, terapia intensiva, cardiologia, nefrologia, oncologia e pediatria, con la supervisione di tutor infermieristici e mediatori linguistici.
Questa iniziativa rappresenta il primo passo verso un accordo più ampio, che prevede, entro la fine del 2025, l’apertura di una unità di missione di coordinamento a Tashkent, presso l’Ambasciata italiana, per seguire lo sviluppo di ulteriori programmi di cooperazione tra le università mediche lombarde e uzbeke. A novembre avranno inoltre inizio i corsi di lingua italiana per 150 infermieri a Tashkent e 60 a Samarcanda, in preparazione alla fase di reclutamento prevista per il 2026, con un obiettivo di 210 infermieri nei primi mesi del 2026.
“Questo progetto – ha sottolineato l’assessore Bertolaso – rappresenta un modello di cooperazione internazionale che unisce formazione, competenze e solidarietà. Il nostro obiettivo è creare scambi stabili con l’Uzbekistan per formare professionisti capaci di rispondere alle esigenze della nostra sanità, valorizzando al contempo le esperienze di crescita nei Paesi partner.”
