Israele attacca Hamas a Doha: sei morti e le trattative di pace compromesse
Il premier israeliano Bibi Netanyahu ha interrotto i negoziati riguardanti Gaza con un attacco aereo su Doha, il 9 settembre 2025, che ha registrato sei vittime, ma non ha colpito alcun leader di Hamas, riporta Attuale.
Il summit era stato convocato per discutere una possibile tregua e una nuova proposta americana, ma il raid israeliano ha segnato un brutale fallimento dei colloqui. Dieci aerei da combattimento israeliani hanno attaccato obiettivi a Doha mentre la leadership di Hamas si trovava in riunione, ignara del piano, descritto da alcuni come un “vertice di fuoco”.
Le autorità qatariote hanno confermato che i radar nella regione non avevano rilevato l’arrivo degli aerei, mentre i funzionari americani hanno ammesso di essere stati informati solo poche ore prima del raid. Netanyahu ha rivendicato l’operazione come “totalmente indipendente”, sollevando controversie sulla reale portata della collaborazione tra Israele e i paesi arabi.
L’attacco è stato descritto come “codardo” dall’emiro del Qatar e ha suscitato indignazione in gran parte del mondo arabo e in Europa, evidenziando una “flagrante violazione di qualsiasi legge internazionale”. Diversi Stati europei e l’ONU hanno condannato l’azione israeliana, sottolineando la sua gravità in relazione agli sforzi per mantenere la pace nella regione.
Secondo l’IDF, l’obiettivo dell’operazione era colpire i leader di Hamas direttamente responsabili degli attacchi contro Israele. Il bombardamento ha provocato esplosioni in un’area residenziale di Doha, causando anche la morte del figlio di Khalil Al Hayya, uno degli alti dirigenti di Hamas.
L’azione ha lasciato i membri di Hamas in uno stato di panico, compromettendo ulteriormente le possibilità di mediazione e aumentando le tensioni tra la capitale qatariota e Tel Aviv. Netanyahu ha giustificato il raid come reazione a un recente attacco a un bus a Gerusalemme, sottolineando anche la consapevolezza della minaccia rappresentata dai militanti di Hamas.
Nel frattempo, Gaza City ha iniziato un’evacuazione totale, ordinata dalle autorità israeliane. Le persone cercano riparo in “zone umanitarie”, ma la situazione è critica, con un milione di palestinesi che tentano di sfuggire al conflitto. Le strade sono affollate di civili disperati che cercano mezzi di trasporto, e molti si trovano in condizioni estremamente precarie, aggravate dalla mancanza di risorse e dall’aggravarsi della crisi.