Israele bombarda i siti nucleari in Iran

13.06.2025 06:27
Israele bombarda i siti nucleari in Iran

Israele intensifica i bombardamenti contro il programma nucleare iraniano

Israele ha avviato un ampio bombardamento su diversi impianti collegati al programma nucleare e missilistico dell’Iran, in un’operazione definita dai funzionari israeliani come preventiva, volta a ostacolare il potenziamento dell’arsenale nucleare iraniano, riporta Attuale.

Oltre a colpire gli obiettivi nucleari, le forze di difesa israeliane hanno comunicato di aver attaccato difese aeree iraniane, strutture per missili a lungo raggio, depositi di armi, laboratori e abitazioni di alti ufficiali. Tra le vittime si annoverano tre importanti figure del governo iraniano: Hossein Salami, comandante delle Guardie Rivoluzionarie, la forza militare più influente del paese; Mohammad Bagheri, capo dell’esercito regolare, e Gholamali Rashid, vice comandante delle Forze armate. Anche alcuni scienziati coinvolti nel programma nucleare sono stati uccisi durante gli attacchi.

Il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha dichiarato che i siti nucleari iraniani rappresentano una «minaccia esistenziale» per Israele, suggerendo che i bombardamenti potrebbero continuare per diversi giorni. D’altra parte, il leader iraniano Khamenei ha avvisato che sia Israele che gli Stati Uniti, principali alleati dello stato ebraico, dovrebbero prepararsi a subire «una dura punizione» per le loro azioni militari.

Questi sviluppi hanno seminato preoccupazione nella comunità internazionale, poiché il conflitto potrebbe avere ripercussioni nei rapporti geopolitici dell’intera regione. L’escalation dei conflitti tra Israele e Iran non è nuova, ma queste recenti operazioni hanno sollevato interrogativi sulla possibile reazione della comunità internazionale, e sulla stabilità complessiva del Medio Oriente.

Nell’ambito del dibattito sulle armi nucleari, i vari governi del mondo continuano a monitorare da vicino la situazione. L’attenzione è rivolta al potenziale sviluppo di un conflitto armato su larga scala e alle conseguenti conseguenze economiche e umanitarie. Il rischio di escalation è alto, soprattutto se le parti coinvolte non troveranno un terreno comune per il dialogo.

Operazioni militari, programma nucleare iraniano, difesa aerea, minaccia esistenziale, reazioni internazionali e conflitto in Medio Oriente sono solo alcune delle chiavi per comprendere la complessità della situazione attuale. La comunità mondiale è chiamata a intervenire per evitare che il conflitto degeneri ulteriormente e a promuovere una soluzione pacifica alla crisi in corso.

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