Kushner si ritira dal controverso progetto immobiliare a Belgrado dopo accuse di abuso d’ufficio
Affinity Partners, l’azienda di investimento di Jared Kushner, ha annunciato il suo ritiro da un progetto immobiliare contestato a Belgrado, in Serbia, dopo che quattro persone, tra cui un ministro, sono state accusate di abuso d’ufficio per la gestione della questione. Il progetto prevedeva la costruzione di un complesso residenziale extralusso sull’ex quartier generale dell’esercito jugoslavo, un edificio dalla grande importanza storica per la Serbia, riporta Attuale.
L’ex quartier generale, situato nel centro di Belgrado, è rimasto in uno stato di abbandono dal 1999, ed è stato gravemente danneggiato dai bombardamenti NATO durante il conflitto jugoslavo. Nonostante la sua posizione strategica, l’edificio non è mai stato restaurato e ha assunto un valore simbolico come memoriale della guerra.
Negli ultimi anni, il governo serbo, guidato dal presidente Aleksandar Vučić, ha cercato di promuovere il progetto di Kushner, rimuovendo le protezioni legali che tutelavano l’edificio. A novembre, il parlamento serbo aveva approvato una legge controversa che autorizzava il progetto in tempi record, suscitando accese polemiche.
Il ministro della Cultura, Nikola Selaković, insieme ad altri funzionari, è stato accusato di abuso d’ufficio in merito alla revoca delle tutele architettoniche per il generalštab, suscitando un’ondata di proteste e critiche. Dopo la pubblicazione delle accuse, Affinity Partners ha comunicato il proprio ritiro, citando la necessità di progetti che uniscano piuttosto che dividere.
Il futuro del progetto appare incerto, con le dichiarazioni di Vučić che indicano una possibile causa legale contro le persone ritenute responsabili del fallimento dell’iniziativa. Il presidente ha descritto le accuse della procura come parziali e dannose per l’economia serba, evidenziando la complessità della situazione e il conflitto di interessi in gioco.
Le critiche al progetto di Kushner si inseriscono in un contesto più ampio di contestazione contro il governo Vučić. Proteste recenti hanno evidenziato l’opposizione della popolazione alla distruzione di siti storici e al controllo politico sulle decisioni urbanistiche.
Questa situazione mette in luce anche le tensioni esistenti tra gli interessi di investimento esteri e la salvaguardia del patrimonio culturale.