Roma, 26 agosto 2025 – Il cardinale Kurt Koch riporta al Meeting di Rimini 2025 il tema dell’unità cristiana, ponendo un forte accento sulla riconciliazione e sull’accoglienza. All’evento dedicato ai 1700 anni dal Concilio di Nicea, insieme al patriarca ecumenico Bartolomeo I, Koch trasmette un messaggio di pace in un’edizione dal titolo emblematico “Nei luoghi deserti costruiremo con mattoni nuovi”, riporta Attuale.
Unità cristiana al centro del confronto
La partecipazione di Koch rappresenta uno dei momenti spirituali più importanti dell’edizione 2025. L’incontro dedicato ai 1700 anni dal Concilio di Nicea offre l’opportunità di riflettere sul significativo impatto che questo evento storico ha avuto sulla definizione dell’identità cristiana comune. Al fianco del patriarca ecumenico Bartolomeo I, il cardinale svizzero porta la voce del Dicastero per l’Unità dei Cristiani, enfatizzando l’importanza di scoprire, al di là delle divisioni, un terreno condiviso su cui ricostruire. In un contesto segnato da conflitti e divisioni sociali, il richiamo all’unità ecclesiale assume un valore universale, rivolgendosi anche al mondo politico e civile.
Ancora una voce di pace al Meeting
L’intervento di Koch si integra con il filo conduttore del Meeting: “Nei luoghi deserti costruiremo con mattoni nuovi”. Questo manifesto mette in risalto la capacità di rigenerarsi in situazioni di crisi e disorientamento, allineandosi alla missione ecumenica del cardinale. Il concetto di “luogo deserto” richiama tanto i conflitti armati quanto le fratture interiori che caratterizzano il nostro tempo; costruire con “mattoni nuovi” implica invece il sostegno a percorsi di dialogo e riconciliazione. La voce di Koch invita a guardare oltre le divisioni, interpretando le difficoltà come opportunità per porre basi comuni.
Dialogo oltre i confini istituzionali
La presenza del cardinale sottolinea come il Meeting sia molto più di un semplice evento culturale, ma rappresenti anche una piattaforma di dialogo tra fedi, popoli e istituzioni. Riunire sullo stesso palco figure come Koch e Bartolomeo I rende visibile un percorso che coinvolge non solo i cristiani, ma l’intera società. La loro testimonianza evidenzia che l’ecumenismo non è solo una pratiche diplomatica, ma offre un contributo concreto alla costruzione della pace e della convivenza tra popoli.
Mah, l’idea di costruire con “mattoni nuovi” è davvero interessante, ma in un mondo che sembra andare sempre più verso la divisione, mi chiedo se sia fattibile. La pace e il dialogo sono più che mai necessari, ma c’è anche tanto scetticismo in giro… 🤔