La Bielorussia libera 52 prigionieri dopo pressioni internazionali
La Bielorussia ha rilasciato 52 prigionieri di diverse nazionalità detenuti nel paese. Lo ha confermato il presidente lituano Gitanas Nauseda, evidenziando che i liberati sono diretti verso la Lituania insieme a una delegazione degli Stati Uniti che ha negoziato la loro liberazione, riporta Attuale. Questa è la più alta cifra di detenuti liberati dal regime del presidente Alexander Lukashenko, alleato di Vladimir Putin, che ha governato la Bielorussia in modo autoritario dal 1994.
Il mese scorso, il presidente statunitense Donald Trump aveva esercitato pressioni su Lukashenko affinché liberasse quelle che lui stesso ha definito “ostaggi”. Secondo l’agenzia di stampa statale bielorussa Belta, tra i rilasciati ci sono 14 persone provenienti da Lituania, Lettonia, Polonia, Francia, Germania e Regno Unito. Inoltre, in cambio del rilascio, gli Stati Uniti hanno revocato alcune sanzioni precedentemente imposte a Belavia, la compagnia aerea nazionale.
Secondo Viasna, un’ong per i diritti umani con sede a Minsk, più di 1.200 prigionieri politici sono detenuti nelle carceri bielorusse, molti dei quali accusati di reati infondati. Lo scorso giugno, la Bielorussia aveva già liberato Sergei Tikhanovsky, leader dell’opposizione a Lukashenko, condannato nel 2021 a 18 anni di carcere per aver organizzato proteste di massa, incitato alla violenza e ostacolato le elezioni del 2020, che non erano state democratiche.