Crisi interna nel nuovo partito di sinistra di Jeremy Corbyn e Zarah Sultana
A luglio, l’ex leader dei Laburisti britannici Jeremy Corbyn aveva annunciato la formazione di un nuovo partito di sinistra. Sebbene il partito sia ancora in fase costituente, le tensioni interne rischiano di portarlo al collasso. Recentemente, Corbyn e l’altra principale esponente del partito, la deputata Zarah Sultana, hanno avuto un acceso diverbio, scambiandosi accuse pesanti. La crisi sembra rientrata per ora, dopo che entrambi hanno deciso di rinunciare a minacce legali in nome dell’«unità», riporta Attuale.
Il conflitto pubblico tra Sultana e Corbyn, insieme alla loro comunicazione disorganizzata, ha danneggiato l’immagine del partito e sollevato dubbi sulla sua credibilità. Non è la prima volta che le divergenze tra i due leader emergono pubblicamente. Fin dall’inizio, Sultana ha spinto per accelerare la nascita del partito, comunicando la sua formazione prima di Corbyn, il che lo ha sorpreso.
I due non riescono a trovare un accordo neppure sul nome del partito. Mentre Corbyn preferisce il nome provvisorio “Your Party”, Sultana vorrebbe includere “Sinistra” nel titolo. Il nome ufficiale verrà scelto dal primo congresso, se mai si svolgerà. I dirigenti hanno dichiarato che al sito web di “Your Party” si sono iscritti fino ad ora 750mila persone, ma non è certo che diventeranno tutte membri ufficiali.
L’ultimo litigio, avvenuto tra giovedì e il fine settimana, si è concentrato sul tesseramento, scaturito da un’iniziativa di Sultana che non era stata concordata con Corbyn. Una mattina, gli iscritti hanno ricevuto un’email che li invitava a diventare membri a tutti gli effetti, con una quota annuale compresa tra 5 e 55 sterline.
Nel frattempo, Sultana ha esaltato il tesseramento sui social, affermando che ben 20mila persone avevano già aderito. Tuttavia, nel pomeriggio, un’altra email, firmata da Corbyn, ha sconfessato l’iniziativa, affermando che la raccolta fondi non era autorizzata e invitando i membri a cancellare i pagamenti. Sebbene il portale per la raccolta fondi sia tuttora online, non funziona più.
Inizialmente, la questione poteva restare interna al partito. Corbyn, però, ha condiviso su X il messaggio inviato via email, che evidenziava l’assenza della firma di Sultana. Quest’ultima ha poi replicato con un post su X, denunciando di essere stata «completamente esclusa» dalla leadership del partito, descrivendola come «un club sessista per soli uomini».
Venerdì, Sultana ha riferito di aver consultato avvocati specializzati in diffamazione, affermando di essere stata vittima di «dichiarazioni false e diffamatorie». Anche Corbyn ha comunicato di aver cercato consulenze legali. Tuttavia, a seguito delle reazioni negative da parte dei sostenitori di “Your Party” e in un momento storico in cui la destra radicale di Nigel Farage è stabilmente in cima ai sondaggi, i due leader hanno deciso di fare un passo indietro.
I media britannici hanno interpretato il conflitto come sintomo di una lotta tra fazioni all’interno del nuovo partito. La fazione di Corbyn sembra più forte, poiché comprende altri deputati che formano l’ossatura del direttivo. Sultana si sente in svantaggio e aveva già mostrato segni di insofferenza rispetto a questa situazione.
Quest’estate, Corbyn e Sultana avevano concordato una sorta di divisione dei poteri, il che spiega perché Sultana abbia potuto avviare una campagna di tesseramento senza informare Corbyn. Il gruppo di Corbyn ha ottenuto gli indirizzi email degli iscritti, mentre Sultana era responsabile della gestione economica.
Nonostante le difficoltà, si stima che ci sia un potenziale spazio politico per “Your Party”, il quale potrebbe attrarre consensi dai Laburisti del primo ministro Keir Starmer, specialmente in un contesto di crescente mobilità politica tra gli elettori, considerando che molti potrebbero essere delusi dai Laburisti e guardare a fattori politici alternativi.