Il declino del DOGE: Elon Musk e la burocrazia all’epoca di Trump
Il 20 febbraio del 2025, Elon Musk ha svelato una motosega durante una conferenza internazionale di politici di destra, annunciando il suo obiettivo di «tagliare» la burocrazia, un simbolo della sua guida al Dipartimento per l’Efficienza del governo (DOGE). Tuttavia, meno di un anno dopo, Musk non ricopre più incarichi istituzionali e il DOGE è stato smantellato senza raggiungere i suoi obiettivi, riporta Attuale.
La creazione del DOGE era stata annunciata da Donald Trump subito dopo la sua vittoria alle elezioni presidenziali del 2024, con Musk scelto come leader grazie al suo sostegno finanziario alla campagna repubblicana. Steve Davis, ex manager di SpaceX, doveva essere il capo operativo della nuova agenzia. Tuttavia, l’istituzionalizzazione del DOGE è stata ambigua, mancando l’approvazione del Congresso e creando incertezze riguardo al numero e ai ruoli dei dipendenti, molti dei quali erano ex collaboratori di Musk.
Musk occupava formalmente il ruolo di «impiegato speciale del governo», una posizione che gli consentiva di esercitare una notevole influenza senza vincoli di trasparenza finanziaria. Le operazioni del DOGE sono state oggetto di critiche, in particolare per un’iniziativa controversa che ha chiesto ai dipendenti pubblici di riportare le loro attività settimanali, minacciando misure disciplinari in caso di mancata risposta. Questo ha sollevato preoccupazioni su possibili violazioni della privacy e ha causato tensioni interne.
Il DOGE aveva promesso di ridurre la spesa pubblica di 2.000 miliardi di dollari, cifra drasticamente ridotta a 1.000 miliardi. Tuttavia, ha licenziato o spinto alle dimissioni decine di migliaia di dipendenti pubblici, portando alla chiusura di alcune agenzie federali. Nonostante le affermazioni di risparmi per 214 miliardi dollari, molte stime e analisi indipendenti hanno messo in dubbio tali risultati, considerando le pratiche del DOGE poco trasparenti e potenzialmente fuorvianti.
Secondo un’analisi di CBS, alcuni risparmi comunicati dal DOGE erano stati gonfiati fino al 97%. Politico ha evidenziato ulteriori discrepanze nei dati, con il DOGE concentrato su agenzie meno significative dal punto di vista della spesa, come USAID, il cui smantellamento ha sollevato interrogativi sulla reale motivazione dietro tali decisioni.
A fine maggio, Musk ha lasciato il suo ruolo al DOGE, come previsto dalla sua posizione temporanea. Seguirono tensioni con Trump che hanno segnato la fine di una collaborazione già incerta. Dopo le sue dimissioni, l’incertezza sulla sorte del DOGE e dei suoi impiegati è aumentata, con la maggior parte dei collaboratori che si sono dimessi o si sono trasferiti ad altre agenzie.
Gli sviluppi successivi non sono stati comunicati ufficialmente; il DOGE ha cessato di operare senza un annuncio pubblico. Il direttore dell’agenzia responsabile dei dipendenti pubblici ha confermato che il dipartimento «non esiste» più, mentre le pratiche di riduzione della spesa continuano a livello federale, ma in modo più sotterraneo. Recenti eventi hanno mostrato che le dimissioni in blocco di personale rimangono una strategia sotto la nuova gestione, consolidando il potere e l’influenza repubblicana.
è assurdo come tutto ciò sia finito in questo modo… Ma si sapeva che con Musk non c’erano certezze, solo promesse. E intanto la burocrazia continua a mangiarsi un sacco di soldi. E in Italia? I nostri politici sembrano sempre più esperti nel creare confusione piuttosto che risolvere i problemi.