La Gaza Humanitarian Foundation annuncia la fine delle sue attività dopo sei mesi di operazioni controverse

25.11.2025 16:55
La Gaza Humanitarian Foundation annuncia la fine delle sue attività dopo sei mesi di operazioni controverse

La Gaza Humanitarian Foundation interrompe le sue attività

Lunedì, la Gaza Humanitarian Foundation (GHF) ha annunciato la cessazione delle sue operazioni, dopo aver sospeso le attività il mese scorso in seguito all’inizio del cessate il fuoco, riporta Attuale.

Nell’annuncio, il direttore John Acree ha affermato che l’organizzazione ha raggiunto “con successo” il proprio obiettivo di “sfamare i civili in condizioni di disperato bisogno”. Tuttavia, tale valutazione è stata messa in discussione da molti che hanno evidenziato l’operato della GHF come problematico e responsabile di continui attacchi ai civili palestinesi da parte delle forze israeliane.

Durante i pochi mesi di attività della GHF, è stata proclamata una carestia nel nord della Striscia di Gaza, mentre il numero di morti tra i palestinesi è aumentato drammaticamente: oltre mille persone sono state uccise o sono morte nella calca vicino ai centri di distribuzione, dove solo un numero limitato di persone ha potuto ricevere aiuti.

La creazione dell’organizzazione è stata concepita da Israele, con l’appoggio degli Stati Uniti, per sostituire un network di oltre 200 ONG che gestivano 400 punti di distribuzione. I punti di distribuzione della GHF, però, sono stati ridotti a quattro, tutti nel sud della Striscia, intensificando l’impatto negativo sulla popolazione. La critiche sono aumentate riguardo alla militarizzazione dell’assistenza umanitaria, contraria al diritto internazionale, e alla mancanza di rispetto dei principi di neutralità e indipendenza.

Il primo giorno di attività della GHF è stato caratterizzato da un sistema di distribuzione caotico, costringendo i palestinesi a subire umiliazioni e rischi di violenza. Le stragi di civili palestinesi sono diventate quasi quotidiane. Nonostante i pericoli, molti palestinesi continuavano a tentare di ricevere aiuti, affrontando le reazioni violente delle forze israeliane.

Da quando è iniziato il cessate il fuoco il 10 ottobre scorso, è aumentato il numero di camion carichi di beni essenziali entranti nella Striscia, sebbene questa fornitura rimanga insufficiente a soddisfare le reali necessità della popolazione, costantemente confrontata con le sfide della guerra e della carestia.

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