La Russia intensifica gli incendi in Ucraina, devastando oltre 10mila chilometri quadrati di terreno nel 2024

25.10.2025 18:55
La Russia intensifica gli incendi in Ucraina, devastando oltre 10mila chilometri quadrati di terreno nel 2024

Incendi in Ucraina: La Russia sfrutta la catastrofe per attaccare i soccorritori

Nel 2024, oltre 10.000 chilometri quadrati di territorio ucraino sono stati distrutti da incendi, un’area più che doppia rispetto a quella coinvolta in incendi in tutte le nazioni dell’Unione Europea. Un’inchiesta congiunta del Guardian e del Kyiv Independent, basata su interviste a cittadini ucraini e sull’analisi di immagini satellitari, rivela che la Russia sta sfruttando questa emergenza per lanciare attacchi contro i soccorritori, riporta Attuale.

Gli incendi, che interessano l’intera Ucraina, si concentrano maggiormente nelle province orientali, in particolare in quelle di Kherson e Kharkiv, aree vicine al fronte. I dati analizzati mostrano che numerosi incendi di bassa intensità potrebbero essere il risultato di esplosioni, propagandosi successivamente in presenza di condizioni climatiche favorevoli.

Secondo quanto riportato da alcuni procuratori ucraini, alcuni attacchi russi sembrano mirare specificamente alla distruzione della flora e delle risorse naturali del paese. Vitaliy Nikitin, del procuratore generale di Kherson, afferma: «Non ci sono bombardamenti accidentali; ogni attacco è un’azione militare deliberata. Ogni bombardamento che danneggia le risorse naturali, dai parchi nazionali alle foreste, è documentato».

Tuttavia, dimostrare tali attacchi risulta complesso, data la pericolosità delle indagini nei territori colpiti. Le testimonianze indicano che le forze russe ostacolano attivamente gli interventi dei pompieri, prendendo di mira i soccorritori con i droni. In molte circostanze, viene utilizzata la tattica del “double tap”: dopo un attacco che provoca un incendio, si attende l’arrivo dei soccorritori per un ulteriore attacco, massimizzando i danni e il numero di vittime.

Video pubblicati su Telegram da soldati russi confermano queste pratiche. In un caso verificato dal Kyiv Independent e dal Guardian, si osserva un drone suicida che colpisce un camion dei pompieri, giunto in risposta a una precedente esplosione in un’area bustinata.

Serhii Skoryk, direttore del parco nazionale Kamianska Sich nella provincia di Kherson, riferisce che droni di sorveglianza sono costantemente presenti nella zona e che ha subito attacchi mirati durante circa la metà degli interventi di estinzione. La difesa per i soccorritori è ardua, poiché i droni russi moderni sono resistenti al jamming, una tecnica volta a ostacolare i segnali GPS. L’unica opzione rimasta è abbatterli.

A complicare ulteriormente la situazione ci sono le mine inesplose, stimate in oltre due milioni: il calore degli incendi può attivare esplosioni, aumentando l’intensità degli incendi e ostacolando i soccorsi. I vigili del fuoco non possono intervenire fino a quando l’area non risulta sicura, mentre gli incendi continuano a diffondersi e devastare il territorio.

Questi eventi hanno causato gravi danni ambientali. Gli esperti segnalano che un terzo dei terreni bruciati nel 2024 era precedentemente coltivato e, a causa della distruzione delle foreste, la protezione delle coltivazioni è compromessa, ostacolando il naturale deflusso dell’acqua. Inoltre, bombardamenti e incendi stanno distruggendo aree protette, come il Kamianska Sich e la Riserva naturale della steppa ucraina. Anche se la guerra dovesse terminare, la presenza di ordigni inesplosi rappresenterebbe un ostacolo alla riforestazione, e alcuni danni all’ecosistema potrebbero rivelarsi permanenti.

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