Furto al Louvre: arrestati due sospetti, Abdoulaye N. e Ayed G.
Abdoulaye N., uno degli arrestati per il furto di gioielli avvenuto domenica 19 ottobre al Museo del Louvre di Parigi, è noto per i suoi video di motocross sui social media. La sua incredibile storia è stata ampiamente riportata dai media, evidenziando la sua figura inattesa come sospetto in un crimine di tale portata, suggerendo che potrebbe essere un piccolo criminale che ha agito su commissione, riporta Attuale.
Abdoulaye N. è stato arrestato insieme a un complice, Ayed G., il 25 ottobre, entrambi accusati di furto aggravato e associazione a delinquere. La procuratrice di Parigi, Laure Beccuau, ha rivelato che entrambi hanno ammesso «parzialmente» il loro coinvolgimento nel furto, che secondo Abdoulaye N. è stato commissionato da individui non identificati. Ayed G. ha confermato, suggerendo il coinvolgimento di un mandante all’estero senza rivelare nomi.
Le dichiarazioni rilasciate durante gli interrogatori hanno suscitato l’attenzione. Uno dei due ha dichiarato di non essere a conoscenza di rapinare il Louvre, scambiando il museo per il vicino edificio, mentre l’altro credeva che fosse chiuso la domenica. Tali affermazioni potrebbero essere state formulate nella speranza di evitare le accuse più gravi, ma la polizia continua a esplorare ipotesi riguardanti un’organizzazione criminale o un traffico d’arte dietro all’evento.
Abdoulaye N., 39 anni, originario di Aubervilliers, è diventato popolare tra gli internauti per i suoi video acrobatici pubblicati su piattaforme come YouTube e Dailymotion. Dopo una carriera di notorietà sui social, le sue ultime apparizioni risalgono alla fine di settembre. Il quotidiano francese Le Parisien lo descrive come una persona benvoluta nel suo quartiere, pur evidenziando un passato criminale con quindici reati, tra cui furti e violazioni stradali.
Il suo crimine più significativo si è verificato nel 2014, quando ha partecipato a una rapina in gioielleria a Barbès, per la quale è stato condannato a tre anni di carcere. La sua storia di arresti e tentativi di reintegrazione nella società si è complicata da condizioni economiche precarie e un’infanzia solitaria.
Risulta che, dal 2019, lavorasse come tassista nei fine settimana e che non avesse avuto problemi legali fino al furto al Louvre. Il furto, avvenuto in pieno giorno e durato solo sette minuti, ha visto i ladri utilizzare un montacarichi per accedere al museo. Gli otto gioielli rubati, il cui valore è stimato in circa 88 milioni di euro, sono stati prelevati da teche nella Galleria Apollo.
La situazione attuale è in evoluzione, con la polizia che continua a investigare sulla rete di collusione e le dinamiche dietro il furto e sui potenziali complici coinvolti. La narrazione di questo crimine complesso continua a svilupparsi mentre emergono ulteriori dettagli.