La Spagna ripresenta la proposta di abolire il cambio dell’ora all’Unione Europea

21.10.2025 12:25
La Spagna ripresenta la proposta di abolire il cambio dell'ora all'Unione Europea

Lunedì la Spagna ripropone l’abolizione dell’ora legale

Lunedì il primo ministro spagnolo Pedro Sánchez ha condiviso un video su X, affrontando il tema dell’ora legale, sul quale aveva già espresso il suo punto di vista in passato: «Come sapete, questa settimana si torna a cambiare l’ora. Un’altra volta. E francamente non ha senso». Il governo spagnolo si sta ora attivando nelle istituzioni europee per riproporre l’abolizione del cambio dell’ora, riaprendo così un dibattito annoso, riporta Attuale.

Il momento scelto da Sánchez è strategico per due motivi principali. Il primo è che il passaggio dall’ora legale a quella solare avverrà nella notte tra sabato e domenica, quando l’orologio sarà spostato indietro di un’ora. Il secondo motivo è che il calendario per il cambio dell’ora, stabilito dalla Commissione Europea ogni cinque anni, sta per scadere. L’attuale regolamento copre il periodo 2022-2026 e, per questo motivo, il governo di Sánchez, supportato dai media spagnoli, ha insinuato che il 2025 potrebbe essere l’ultimo anno con il cambio dell’ora.

Tuttavia, questa narrativa appare un po’ esagerata, specialmente alla luce del processo previsto. Lunedì, il governo spagnolo ha ottenuto che la sua richiesta fosse aggiunta all’ultimo minuto all’ordine del giorno della riunione del Consiglio Energia, l’organo in cui si incontrano i ministri dei 27 paesi dell’Unione. Ma si trattava di una proposta informativa, il che significa che non è stato avviato né un dibattito né un voto. La sede più idonea per discutere di questo tema era, infatti, il Consiglio dei Trasporti, considerando i possibili impatti sul consumo di energia e la storica necessità di coordinamento per facilitare la logistica internazionale.

Sánchez ha semplificato la questione, ma il processo è ancora nelle fasi iniziali. L’iniziativa spagnola ha però ridato urgenza a un dibattito che era stagnante, generando risposte contrastanti tra i rappresentanti degli stati membri e un’apertura da parte della Commissione. Il commissario all’Energia, Dan Jørgensen, ha annunciato che sarà effettuato un nuovo studio, sostenendo l’importanza del tema per milioni di cittadini europei, pur affermando che non è «uno degli aspetti più importanti del programma politico dell’Unione».

L’appoggio della Commissione alla proposta di abolire il cambio dell’ora non è sorprendente, in quanto il suo approccio è storicamente favorevole. Il precedente presidente, Jean-Claude Juncker, aveva cercato di convincere i paesi membri ad abolire il cambio dell’ora dal 2019, anno in cui il Parlamento Europeo aveva approvato un nuovo sistema, anche se l’entrata in vigore era stata rinviata al 2021.

Negli anni successivi, a causa della pandemia, non ci sono stati progressi significativi, soprattutto a causa dell’opposizione di alcuni stati membri (compresa l’Italia). Oggi, Sánchez può contare sull’appoggio di Teresa Ribera, vicepresidente della Commissione e sua ex ministra, che ha affermato che è «il momento giusto» per procedere all’abolizione del cambio dell’ora, sfruttando la scadenza del calendario comunitario. In queste discussioni viene spesso citato un sondaggio del 2018 della Commissione, dal quale risulta che l’84% dei cittadini europei intervistati era favorevole all’abolizione, con il 93% degli spagnoli che condividevano questo sentimento. Tuttavia, per ora la proposta spagnola rimane principalmente simbolica e preliminare.

Per procedere, Sánchez dovrà convincere il Consiglio a votare in merito e servirà una maggioranza qualificata (15 paesi su 27 o un gruppo rappresentante il 65% della popolazione dell’Unione), che non è affatto garantita. Solo allora si potranno avviare i negoziati con la Commissione e il Consiglio, che di solito richiedono molto tempo. In ogni caso, i poteri delle istituzioni europee in materia di orario sono limitati al coordinamento tra gli stati, che manterrebbero l’ultima parola, e probabilmente le trattative si protrarranno oltre il 2026.

L’ora legale è stata introdotta in molti paesi europei durante la Prima guerra mondiale per risparmiare energia, considerata ora obsoleta da Sánchez e dai sostenitori dell’abolizione. Questa pratica è rimasta in vigore durante la Seconda guerra mondiale e, già nel 1980, la Comunità Economica Europea stabilì un primo coordinamento. Il sistema attuale trae origine da una direttiva del 2001.

1 Comments

  1. Ma dai, ma è possibile che in Italia ci dimentichiamo di queste cose? Da un lato sembra che l’abolizione dell’ora legale sia una buona idea, però la verità è che stiamo ancora discutendo di qualcosa che potrebbe semplificare le nostre vite. Alla fine, è solo un’ora, ma fa la differenza… e poi ci sono sempre quelli che si lamentano di ogni cambiamento!

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