Il Ministero degli Esteri svedese avvia indagine su presunti abusi a Israele
Il Ministero degli Esteri svedese ha aperto un’indagine sulle accuse di violenza e maltrattamenti subiti da attivisti svedesi, tra cui Greta Thunberg, arrestati in Israele. Il Ministro degli Esteri e un alto funzionario hanno negato le affermazioni degli attivisti riguardo a un presunto pestaggio durante la detenzione, dichiarando di non aver ricevuto informazioni al riguardo, riporta Attuale.
Svante Liljegren, consigliere di Stato presso il Ministero, ha affermato che il personale dell’ambasciata svedese non è stato informato di maltrattamenti durante la visita ai detenuti. “Penso sia importante sottolineare che il Ministero degli Affari Esteri o l’ambasciata non hanno alcun interesse a indorare la pillola o a nascondere alcuna informazione”, ha aggiunto Liljegren.
Tuttavia, gli attivisti hanno descritto esperienze traumatiche, affermando di essere stati picchiati, privati di acqua potabile e rinchiusi in spazi ristretti per ore, minacciati di essere gassati. Greta Thunberg, in un’intervista esclusiva, ha accusato i funzionari dell’ambasciata di non aver fornito assistenza e di non aver diffuso le loro denunce.
Il Ministero degli Esteri svedese ha dichiarato di prendere queste accuse molto seriamente. “Non prendiamo la questione con leggerezza – ha assicurato Liljegren – ma facciamo il possibile. Insieme alla nostra ambasciata a Tel Aviv, altri Paesi e le autorità israeliane vogliamo sapere cosa è avvenuto realmente”.