Mentre in Sicilia i cittadini sono alle prese con l’erogazione su turni e c’è chi ha i rubinetti a secco per diversi giorni a settimana, il commissario per il governo dice: “Pubblico non vuol dire gratis”
“L’acqua è pubblica, ma non vuol dire che deve essere gratis, perché ha un costo. L’acqua in Italia dovrebbe costare di più”. A dirlo è il commissario straordinario nazionale per l’adozione di interventi urgenti connessi al fenomeno della scarsità idrica, Nicola Dell’Acqua. Le parole di Dell’Acqua a GeaPress suonano però come una beffa. Ancora oggi c’è in Italia chi paga per un servizio non garantito tutti i giorni. In Sicilia ci sono cittadini che hanno l’acqua secondo turni. Significa che per giorni interi dai rubinetti non esce una goccia. E il resto d’Italia non è esente da problemi, a iniziare da quello di una rete colabrodo con perdite esorbitanti. Sul tavolo del governo Meloni, come dei sui predecessori, c’è un dossier sempre aperto e il tema è proprio l’acqua.
“Non possiamo parlare di acqua gratis”
Il commissario però spiega il suo ragionamento partendo dai costi di chi l’acqua la fornisce. “Non possiamo permetterci di non pagare il costo dell’acqua per avere un’acqua sicura, potabile e costante. Secondo me il punto è tenere l’acqua pubblica, è giusto e abbiamo votato per questo. Non dobbiamo però parlare di acqua gratis, perché soprattutto a una popolazione particolare come quella italiana, se dai qualcosa gratis la butta via”.
Dell’Acqua definisce la Sicilia “la punta dell’iceberg, l’Italia centromeridionale è tutta in fase di criticità abbastanza elevata. La verità è che le infrastrutture idriche sono sotto stress, non le abbiamo manutenute e dunque abbiamo tanto lavoro da fare”, spiega. “In Sicilia c’è il quadro più drammatico, ma anche in provincia di Potenza, in Basilicata. La situazione è critica, grave, il cambiamento climatico sta mettendo a dura prova le infrastrutture del Paese”.
Il commissario però insiste: “Penso che l’Acqua debba costare di più anche in Italia. In altri Paesi le cifre sono più alte: 5-6 euro a metro cubo, mentre da noi è 2 euro”. Investendo su tubi e rimodernamento della rete, però, alla lunga avremo “meno costi di gestione”.