Indagine sul Lavoro Nero nella Moda: Il Caso Loro Piana
La boutique Loro Piana, situata nel prestigioso Quadrilatero della moda a Milano, dista solo tredici chilometri dall’area industriale di Baranzate, dove si trovano i laboratori cinesi che producono giacche in cashmere. Questi capi vengono venduti a prezzi che variano tra 1.000 e 3.000 euro, con un margine di profitto per il brand che va dai 1.000 ai 2.000 euro. Secondo documenti e testimonianze, la società pagherebbe 118 euro a un intermediario, mentre quest’ultimo retribuirebbe i produttori tra 80 e 86 euro, non rispettando le norme sul lavoro. Un’intermediaria italiana ha dichiarato ai carabinieri che i pagamenti per i capi scendevano a 80 euro se non veniva effettuato il taglio, mentre salivano a 86 euro con il taglio, per una produzione annuale stimata tra i 6.000 e i 7.000 capi. Se la commessa superava le 100 giacche, il costo per Loro Piana si attesta a 118 euro a pezzo.
Questi dati evidenziano l’ampia rete di affari emersa dalle indagini condotte dai carabinieri del Nucleo tutela del lavoro, sotto la direzione del pm Paolo Storari. Le indagini hanno ricostruito la catena dei subappalti, arrivando direttamente alla Loro Piana, un marchio controllato dal gigante francese Lvmh, il cui consiglio di amministrazione è presieduto da Antoine Arnault. Il Tribunale di Milano ha imposto un’amministrazione giudiziaria per un anno sulla società, una misura già adottata in passato per altri grandi nomi della moda come Armani e Dior, a seguito di omessi controlli. Tali procedimenti si sono poi conclusi positivamente dopo interventi di bonifica. Un altro caso, quello di Valentino Bags Lab srl, rimane ancora aperto. Le indagini si sono concentrate su sfruttamento, caporalato e lavoro non dichiarato nella filiera del lusso.
I giudici hanno stabilito che Loro Piana “non ha effettivamente monitorato la catena produttiva,” né ha predisposto una struttura adeguata per evitare rapporti commerciali con entità che sfruttano i lavoratori. Non si tratta di episodi isolati, ma di un sistema di produzione consolidato nel tempo, volto a ridurre i costi e massimizzare i profitti a discapito della concorrenza leale. In una nota, Loro Piana ha comunicato di aver interrotto ogni rapporto con il fornitore implicato in meno di 24 ore. L’inchiesta è stata avviata dopo la denuncia di un sarto cinese, lavorante dal 2015 presso un suo connazionale titolare di un laboratorio a Baranzate, che ha osato ribellarsi. Lavorava per 1.500 euro al mese, con turni di 13 ore e senza giorni di riposo settimanali, anche dormendo in laboratorio. Quando ha chiesto chiarimenti sui ritardi nei pagamenti, ha subito violenze fisiche, finendo in ospedale.
In risposta a queste gravi accuse, i deputati del Partito Democratico, Maria Cecilia Guerra e Arturo Scotto, hanno annunciato l’intenzione di presentare un’interrogazione parlamentare, sottolineando l’importanza di fermare la spirale di precarietà, sotto-pagamenti e subappalti che caratterizzano il settore. Accertare le responsabilità e garantire il rispetto dei diritti dei lavoratori diventa imperativo in un contesto in cui il mercato della moda continua a prosperare sull’exploitation.
, riporta Attuale.