Lavrov loda Trump e poi detta le condizioni di Mosca per i negoziati

10.03.2025
Lavrov loda Trump e poi detta le condizioni di Mosca per i negoziati
Lavrov loda Trump e poi detta le condizioni di Mosca per i negoziati

Il Cremlino e la Casa Bianca vanno ormai a braccetto. Mentre il presidente Usa richiama ancora una volta Zelensky (“non hai le carte”), il ministro degli Esteri di Mosca definisce “incoraggiante” la nuova linea di Washington. E mette le mani avanti: “Siamo pronti per sederci al tavolo, ma gli interessi russi vanno garantiti”

Il ministro degli Esteri russo Sergei Lavrov ha definito “incoraggianti” le recenti dichiarazioni di Donald Trump sull’Ucraina. “È ancora troppo presto per trarre conclusioni di ampia portata, ma ciò che abbiamo sentito finora dai funzionari dell’amministrazione Trump è complessivamente incoraggiante”. Sono state queste le parole di Lavrov in un’intervista al magazine New Russian Regions. Secondo il ministro degli Esteri di Mosca lo stesso presidente degli Stati Uniti ha riconosciuto “che l’espansione della Nato e i tentativi di coinvolgere l’Ucraina sono stati tra le cause principali del conflitto”.

Lavrov: “All’Onu abbiamo votato insieme agli Usa per la prima volta in 3 anni”

Inoltre, ha detto ancora Lavrov, il Segretario di Stato Marco Rubio ha constatato la “multipolarità del mondo moderno” e la “necessità di rispettare gli interessi di tutti gli Stati, grandi e piccoli”. “All’Onu – ha fatto presente Lavrov -, i diplomatici americani, per la prima volta in tre anni, hanno votato insieme alla Russia e ai nostri popoli affini contro l’odiosa risoluzione dell’Assemblea generale promossa da Kiev e dai suoi patroni dell’Unione Europea”. Lavrov si riferisce alla risoluzione sull’integrità territoriale dell’Ucraina approvata dall’Onu lo scorso 24 febbraio, ma avversata da Russia e Stati Uniti che hanno votato contro. Tradotto: La Russia, spalleggiata dagli Stati Uniti, non ha alcuna intenzione di rinunciare ai territori conquistato sul campo di battaglia. 

Le condizioni di Mosca per sedersi al tavolo: “Sradicare le cause profonde del conflitto”

Il Cremlino e la Casa Bianca vanno ormai a braccetto. Le trattative per arrivare a un cessate il fuoco proseguono. “Faremo molti progressi credo questa settimana” ha detto oggi Trump che poi è tornato ad attaccare il presidente Zelensky: “L’Ucraina sia seria sulla pace perché non ha le carte”. Chi ha le carte, almeno secondo l’amministrazione Usa, è invece la Russia. E il Cremlino è pronto a giocarsele tutte. A metterlo in chiaro è stato lo stesso Lavrov che ha elencato alcune delle condizioni di Mosca per sedersi al tavolo delle trattative. “Come ha ripetutamente affermato il presidente russo Vladimir Putin, siamo sempre pronti per i negoziati. Ma allo stesso tempo, i nostri interessi nazionali devono essere garantiti”, ha affermato il capo del Ministero degli Esteri russo. “Le cause profonde del conflitto in Ucraina devono essere sradicate: il capo dello Stato ha sottolineato in modo particolare questo punto importantissimo nella sua conversazione telefonica del 12 febbraio con il presidente degli Stati Uniti Donald Trump”.

Lavrov ha aggiunto di riferirsi “prima di tutto alla necessità di eliminare le minacce alla sicurezza della Russia provenienti dall’Ucraina e dall’Occidente in generale, sorte a seguito dell’espansione della Nato a est”. Minacce, per inciso, che non ci sono mai state essendo la Nato un’alleanza di natura difensiva. Mosca chiede inoltre “di fermare l’abitudine del regime di Kiev di sterminare tutto ciò che è in un modo o nell’altro collegato alla Russia e al mondo russo: la lingua russa, la cultura, l’ortodossia canonica, i media in lingua russa”. 

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