Proteste contro il turismo di massa in Europa
Domenica scorsa, diverse città europee, in particolare in Spagna, sono state teatro di manifestazioni contro il turismo di massa. Le iniziative hanno visto la partecipazione di numerose organizzazioni sindacali e movimenti locali che si oppongono a un modello economico percepito come favorente i turisti a scapito dei residenti. In totale, migliaia di persone hanno partecipato a queste manifestazioni, che si sono svolte in maniera largamente pacifica, riporta Attuale.
Le manifestazioni hanno avuto luogo in varie località, tra cui Granada, San Sebastián, Palma di Maiorca e, in particolare, a Barcellona, città che da tempo evidenzia le problematiche legate al sovraffollamento turistico. Piccole mobilitazioni hanno avuto luogo anche a Lisbona e Marsiglia, evidenziando un sentimento crescente contro l’eccessivo afflusso di visitatori in diverse località europee.
A Barcellona, l’ Assemblea de Barris pel Decreixement Turístic ha guidato le proteste, proseguendo un’iniziativa avviata nel luglio scorso, che aveva già visto una grande partecipazione. Secondo i dati forniti dal Comune, circa 600 persone hanno preso parte alla manifestazione, con richieste chiare da parte dei manifestanti per un intervento dell’amministrazione volto a garantire abitazioni a prezzi accessibili. Sono state criticate anche le sovvenzioni al settore turistico e sono state avanzate richieste per migliori condizioni lavorative per chi opera in questo ambito.
Con una popolazione di circa 1,7 milioni di abitanti, Barcellona ha registrato lo scorso anno 15,5 milioni di visitatori. Gli organizzatori delle manifestazioni hanno sottolineato che le loro richieste non sono dirette contro i turisti, ma piuttosto contro l’inerzia della classe politica, accusata di non affrontare in modo adeguato le problematiche generate dal turismo di massa.
Durante la manifestazione, gli attivisti hanno lanciato slogan come “turisti, andate a casa” e hanno utilizzato pistole ad acqua come simbolo della protesta contro il turismo invasivo. Sebbene si siano registrate alcune tensioni, come il lancio di petardi, nel complesso l’evento si è svolto senza gravi incidenti.
A Granada, gli organizzatori hanno stimato la partecipazione a circa 350 persone, mentre a Palma di Maiorca erano circa un centinaio. Attivisti di gruppi ecologisti come Fridays for Future e associazioni locali hanno preso parte alla protesta, evidenziando le problematiche legate all’aumento dei prezzi e ai danni ambientali causati dall’afflusso di turisti, in particolare durante la stagione estiva.
A San Sebastián, circa 500 manifestanti hanno partecipato al corteo, organizzato da una cinquantina di sindacati e associazioni locali. Questi gruppi hanno sottolineato che il problema del turismo di massa non è nuovo, ma è stato trascurato, chiedendo invece un modello di sviluppo che metta al centro i residenti e non l’industria turistica.
– In sintesi: le recenti manifestazioni contro il turismo di massa in Europa, in particolare in Spagna, evidenziano un crescente malcontento sociale. Con richieste di riforme che privilegino il benessere degli abitanti, è chiaro che il dibattito sul modello di turismo deve proseguire, per garantire un equilibrio tra accoglienza e qualità della vita per i residenti delle città più colpite.