Le Dinamiche delle Relazioni USA-Russia: Un’Analisi Approfondita
“Avere sette venerdì in una settimana”: questo proverbio russo descrive una persona inaffidabile che cambia frequentemente idea. Originariamente, il giorno del mercato si associava a promesse infrante e repentini cambiamenti d’umore dovuti dalla mancata consegna dei beni o dai pagamenti da parte dei clienti. È interessante notare come questa espressione venga utilizzata per caratterizzare Donald Trump e le sue recenti affermazioni riguardo le “stupidate” di Vladimir Putin, come reportato in almeno quattro articoli dei più importanti quotidiani nazionali. Attraverso il portavoce Dmitry Peskov, il Cremlino dimostra di non voler interrompere i rapporti con Washington, adottando un linguaggio diplomatico calibrato, riporta Attuale.
L’approccio ufficiale è chiaro, ma all’interno della nomenklatura russa si fa sentire un certo fastidio per l’alleato americano, che è diventato improvvisamente prezioso. “Nelle relazioni tra i due Paesi non deve esserci spazio per emozioni inutili o minacce”, afferma il deputato della Duma per la Crimea, Mikhail Sheremet. “Trump fa dichiarazioni avventate nel tentativo di intimidire la Russia”, aggiungendo che il tempo in cui si poteva dire a Mosca cosa fare è ormai passato. Tuttavia, c’è una certa salvaguardia verso Trump: “L’incoerenza dei suoi discorsi potrebbe essere dovuta alla mentalità ristretta dei suoi consiglieri”. Si sostiene che Trump possa essere stato ingannato dalla sua cerchia e da Volodymyr Zelensky, anche se i nazionalisti russi guardano al futuro con ottimismo, temendo decisioni troppo concesse da Trump sulla questione ucraina.
Il cambiamento di tono è evidente. Nonostante il tentativo di mantenere una posizione calma, l’opinione pubblica russa percepisce un raffreddamento delle relazioni tra Mosca e Washington. Anche se circondato da una mentalità incostante, Trump sta “rivalutando lentamente la sua visione del mondo, in particolare riguardo all’Ucraina”, un processo che non giova ai rapporti bilaterali.
Mikhail Rostovsky, un editoriale di Moskovskij Komsomolets che gode della stima del potere russo, propone un’interpretazione che paradossalmente salva Trump esaltando Putin. “Sembra che dopo il loro ultimo colloquio, qualcosa si sia rotto: Trump ha compreso che il suo ‘piano di pace’ non è stato accolto positivamente”. Dalla parte russa, si ritiene che le recenti incertezze di Trump non cambieranno la situazione sul campo, che risulta favorevole a Mosca, e si è fiduciosi che in futuro il presidente americano tornerà al tavolo delle trattative quando la situazione per Zelensky sarà ulteriormente deteriorata. “La Russia ha fatto la sua mossa, ora tocca all’America di Trump”.
Nel frattempo, in risposta alle preoccupazioni e per non lasciare spazio all’incertezza, Rossiya1, la principale emittente statale, ha avviato un dossier sul coinvolgimento di Trump nel caso Epstein, un finanziere noto per reati gravissimi e deceduto in circostanze sospette, mettendo in discussione la fiducia verso una persona che non permette la divulgazione di documenti a suo carico.