L’Europarlamento approva norme per aumentare la trasparenza del lobbying di paesi terzi in Ue

02.12.2025 11:35
L'Europarlamento approva norme per aumentare la trasparenza del lobbying di paesi terzi in Ue

Il Parlamento Europeo Adotta Nuove Norme sul Lobbying di Paesi Terzi

BRUXELLE – Il Parlamento europeo ha approvato giovedì scorso nuove norme per aumentare la trasparenza e la responsabilità democratica nelle attività di lobbying di paesi terzi in Europa, con 392 voti favorevoli, 88 contrari e 133 astensioni. I deputati hanno migliorato la proposta originaria della Commissione, affinando le definizioni e introducendo garanzie per evitare la stigmatizzazione di attività legittime che possono contribuire positivamente al dibattito pubblico, riporta Attuale.

La direttiva si riferisce alle attività di rappresentanza di interessi retribuite che mirano a influenzare le politiche, le leggi o il processo decisionale dell’UE. Questa comprende l’organizzazione o la partecipazione a riunioni e conferenze, la preparazione di documenti strategici, la presentazione di contributi a consultazioni o audizioni, e campagne di comunicazione, inclusi i social media.

Escluse da queste attività sono funzioni governative o diplomatiche ufficiali, servizi media, consulenze legali e ricerche accademiche. I deputati si sono inoltre preoccupati di proteggere le attività delle organizzazioni della società civile, chiarendo che i finanziamenti da sovvenzioni di paesi terzi non associati al lobbying non saranno considerati come retribuzione.

Per garantire trasparenza e responsabilità democratica, la direttiva impone che le autorità nazionali adottino registri obbligatori, interconnessi attraverso un portale centralizzato dell’UE. Dopo la registrazione, le entità riceveranno un numero unico europeo di rappresentanza d’interessi (EIRN), valido in tutta l’UE. I deputati hanno sottolineato che i dati devono essere presentati in maniera fattuale e neutrale, per evitare un clima di sfiducia generale.

Il Parlamento si impegna a garantire che, a differenza di alcune leggi sugli “agenti stranieri” in altri paesi, la direttiva non possa essere utilizzata per etichettare o penalizzare specifiche entità, comprese le organizzazioni della società civile, né per limitare l’impegno civico. Le norme non dovranno impedire attività legittime né richiedere la divulgazione di finanziamenti da paesi terzi non collegati alla rappresentanza di interessi.

“La trasparenza non è una questione ideologica, è una condizione fondamentale per la fiducia democratica – ha dichiarato la relatrice Adina Valean (PPE, Romania) -. Con questa direttiva, chiunque volete influenzare le decisioni dei paesi dell’UE per conto di un governo straniero dovrà registrarsi ed essere visibile. Si stabiliscono regole chiare e uniformi in tutta Europa, senza etichettare o gravare le organizzazioni legittime.”

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