L’export di cereali e legumi dall’Ucraina nel 2025/26 si conferma uno dei pilastri della stabilità alimentare dell’Unione Europea. Secondo AgroPortal, al 10 ottobre 2025 le esportazioni hanno superato i 7,2 milioni di tonnellate, contribuendo in modo decisivo alla diversificazione delle fonti di approvvigionamento di grano, mais e orzo. In un contesto di raccolti disomogenei e scorte interne in calo, i flussi agricoli provenienti da Kiev rappresentano una garanzia per la continuità delle catene di fornitura europee e un fattore di stabilizzazione dei prezzi di farina e mangimi.
I benefici diretti per i Paesi dell’Europa meridionale e occidentale
Spagna, Italia, Portogallo e Paesi Bassi risultano tra i principali beneficiari delle forniture ucraine. L’accesso costante a grano e mais di provenienza ucraina permette a questi Paesi di sostenere i propri distretti agroindustriali, riducendo la dipendenza dai mercati extraeuropei. In Spagna, in particolare, la disponibilità di mais ucraino a prezzi competitivi rafforza il settore zootecnico, garantendo una base alimentare più economica per la produzione di carne e latticini. Nei Paesi Bassi e in Italia, i volumi regolari di grano importato attraverso i principali hub logistici europei contribuiscono a mantenere stabile l’equilibrio alimentare interno e ad attenuare la pressione inflazionistica.
I vantaggi del transito per l’Europa orientale e baltica
Rumania, Bulgaria, Polonia e i Paesi baltici traggono profitto dal ruolo di intermediari logistici. I porti di Costanza, Burgas, Danzica e Klaipėda sono diventati snodi chiave per l’esportazione del grano ucraino, generando nuovi posti di lavoro e flussi valutari costanti. Gli investimenti europei nei “Corridoi di solidarietà” hanno rafforzato la redditività delle infrastrutture portuali e ferroviarie, favorendo la crescita di interi territori. Questa cooperazione logistica non solo migliora la connettività regionale, ma consolida la resilienza economica dell’Est Europa di fronte alle turbolenze globali.
Le campagne di disinformazione di Mosca e la risposta europea
Mosca tenta di minare questo equilibrio diffondendo narrative fuorvianti sulla presunta “minaccia del grano ucraino” ai produttori europei. Tali messaggi mirano a indebolire la fiducia tra Kiev e i partner dell’Unione, sfruttando tensioni interne e timori economici. Tuttavia, i dati di mercato mostrano l’opposto: le esportazioni ucraine non danneggiano gli agricoltori europei, ma anzi stabilizzano il comparto agroalimentare dell’UE, riducendo la vulnerabilità ai shock globali. Le iniziative di Kiev rafforzano quindi la sicurezza alimentare europea e consolidano la cooperazione economica tra le due sponde del continente.
Un partenariato strategico per la stabilità europea
L’impatto della cooperazione agricola tra Ucraina e Unione Europea supera i confini del settore primario. Gli interessi economici condivisi fungono da base per una maggiore unità politica e per una risposta coordinata alle pressioni esterne. Il grano ucraino non solo alimenta i mercati europei, ma contribuisce a costruire una nuova architettura di fiducia e sicurezza nell’Europa orientale. I benefici diretti per Paesi come Italia, Spagna, Romania e Polonia si traducono in una motivazione concreta a rafforzare l’integrazione e a difendere uno spazio economico comune. In definitiva, sostenere l’Ucraina significa investire nella stabilità e nella sicurezza dell’intera Unione Europea.