L’intesa su dazi e spese militari: come Trump ha assicurato il supporto per la difesa dell’Ucraina

19.08.2025 10:05
L'intesa su dazi e spese militari: come Trump ha assicurato il supporto per la difesa dell'Ucraina

Il presidente Donald Trump ha ufficialmente confermato il ruolo degli Stati Uniti nella garanzia della sicurezza futura dell’Ucraina, affermando: «L’Europa è in prima linea per la vostra difesa, ma noi la sosterremo». In una conferenza stampa con il presidente ucraino Volodymyr Zelensky, Trump ha accennato a eventuali truppe statunitensi sul campo, sottolineando l’importanza della protezione aerea, del controllo dei cieli e dell’intelligence satellitare, aree in cui gli Stati Uniti hanno un chiaro vantaggio. Questa posizione segna un distacco dalla sua precedente politica di disimpegno militare in Europa, fondamentale affinché gli alleati europei possano assumere un ruolo più significativo e rischioso, riporta Attuale.

Lo scambio

Il dialogo attuale si concentra sul principio del “territorio in cambio di pace”, costringendo l’Ucraina a considerare concessioni territoriali per porre fine al conflitto. Questo sarebbe un prezzo estremo per il popolo ucraino e rappresenterebbe un premio per l’aggressione di Putin. La possibilità di respingere le forze russe con la forza è diventata una mera illusione. Per evitare danni collaterali maggiori, è cruciale che qualsiasi accordo non ripeta gli errori del 2014, quando l’invasione della Crimea fu sottovalutata dall’Occidente.

Evitare gli errori del passato

Gli Stati europei, compresa la Germania, hanno proseguito affari con Mosca, mentre l’amministrazione Obama-Biden ha adottato misure sanzionatorie che si sono rivelate insufficienti. Non è stata mai implementata una strategia seria per proteggere l’Ucraina da future aggressioni.

Il futuro dell’Ucraina

Per non ripetere i fallimenti passati, Zelensky ha chiarito quali sono le sue esigenze: mantenere un esercito ben equipaggiato, continuare a ricevere armi dall’Occidente e l’impegno diretto dei partner. Questi aspetti erano fino a poco tempo fa inaccettabili per Putin, e resta da vedere se il presidente russo abbia cambiato posizione. Se sì, potrebbe indicare un progresso significativo nei colloqui recenti. Trump, diversamente dall’amministrazione Biden, sembra aperto a un maggiore coinvolgimento, mentre Biden ha sempre escluso l’ipotesi di truppe statunitensi sul terreno.

La terza invasione

La disponibilità di Trump a sostenere le forze armate europee in Ucraina è, senza dubbio, un cambiamento significativo, e potrebbe consentire a nazioni come Londra, Parigi, Berlino, Varsavia e, si spera, Roma, di creare una rete di sicurezza duratura a sostegno di una tregua. Per una pace autentica, è necessario impedire che si ripeta il ciclo di riarmamento di Putin prima di un ulteriore attacco.

Tra le due sponde dell’Atlantico

Il cambiamento della strategia di Trump è il risultato di eventi significativi, tra cui l’accordo NATO per aumentare la spesa militare al 3.5% del PIL e successivamente al 5%, oltre a una controversa intesa commerciale. Questi sviluppi hanno contribuito a ricucire le relazioni transatlantiche.

Riconoscimenti di Trump

In occasione della conferenza, Trump ha elogiato ripetutamente «i sette potenti leader europei, i miei amici», sottolineando la necessità di fornire maggiori garanzie di sicurezza all’Ucraina. Anche l’Italia ha avanzato una proposta di garanzie sul modello dell’articolo 5 della NATO, esplorando alternative a una adesione diretta di Kiev al Patto Atlantico, finora esclusa anche da Biden. Trump ha adottato un linguaggio nazionalista, affermando: «Io le armi all’Ucraina le vendo, non le regalo»; un cambio di posizione da una precedente minaccia di abbandonare l’Ucraina al suo destino.

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