Lollobrigida contro la legge sulla caccia: video di accusa a Giovanni Storti e Bonelli

25.06.2025 12:05
Lollobrigida contro la legge sulla caccia: video di accusa a Giovanni Storti e Bonelli

In un recente post sui social media, il ministro dell’Agricoltura ha tentato di confutare una serie di video critici nei confronti della riforma proposta dal governo, riporta Attuale.

Il comico Giovanni Storti, Angelo Bonelli e Fanpage sono stati oggetto di attacchi da parte di Francesco Lollobrigida. Nel video diffuso, il ministro ha fornito chiarimenti sulle modifiche proposte alla legge 157/1992, relativa alla caccia in Italia. Attraverso un montaggio accattivante, ha segnato come «Falso» diversi brevi spezzoni di video di chi si oppone alla riforma, presentando a sua volta smentite di quanto affermato.

Il botta e risposta costruito da Lollobrigida

Il video inizia con una citazione di Giovanni Storti: «Si estendono le aree cacciate», ma il ministro risponde: «Affermare che si potrà cacciare sulle spiagge è un evidente falso». Proseguendo, il video sottolinea che ci sarà un aumento delle specie cacciabili da 7 a 47, ma Lollobrigida chiarisce: «Non ci sarà alcun ampliamento delle specie autorizzate come richiami vivi, resta valido quanto stabilito dalla legislazione attuale». Il botta e risposta continua, con l’accusa che si riapriranno gli impianti di cattura dei richiami vivi, a cui il ministro smentisce dicendo: «Non ci sono modifiche in merito agli impianti di cattura».

La caccia nelle spiagge e dopo il tramonto

Una dinamica simile si osserva riguardo alla presunta apertura alla caccia nelle aree demaniali e sulle spiagge e alle modifiche degli orari di caccia: «Non è vero che si permette la caccia nelle aree demaniali marittime e, tanto meno, in quelle frequentate per scopi ricreativi ed escursionistici. Non si modificano nemmeno gli orari di esercizio dell’attività venatoria». Infine, Lollobrigida risponde all’accusa dei «rischi enormi» che queste misure comporterebbero, affermando: «La proliferazione incontrollata della fauna selvatica provoca danni ecologici e ambientali a causa di alterazioni degli ecosistemi, squilibri tra le specie, rischi sanitari, danni all’agricoltura dovuti alla presenza eccessiva della fauna selvatica e problemi di sicurezza pubblica, inclusi incidenti stradali anche mortali». Rivolgendo la parola all’aula, ha concluso: «Il nostro sistema democratico prevede un iter parlamentare, e ci sarà un ampio confronto con associazioni di ogni tipo. Tuttavia, intendiamo portare avanti la riforma».

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