L’oro dell’Italia nelle mani di Trump: 85 miliardi in lingotti tricolore sono negli Usa

25.02.2025
L'oro dell'Italia nelle mani di Trump: 85 miliardi in lingotti tricolore sono negli Usa
L'oro dell'Italia nelle mani di Trump: 85 miliardi in lingotti tricolore sono negli Usa

“Con Musk vogliamo vedere se è ancora lì”, ha detto il presidente degli Stati Uniti che ora chiede l’ispezione del caveau di Fort Knox mentre il 43 per cento delle riserve italiane è in mano americana. Quando Meloni diceva: “Riportiamolo a casa”. La situazione

L’oro è la nuova fissazione di Donald Trump. Per il presidente degli Stati Uniti bisogna controllare che le riserve aurifere del Paese siano ancora nel leggendario caveau di Fort Knox. Sarà Elon Musk a curare l’ispezione: “Se l’oro non ci sarà saremo molto arrabbiati”. L’ultima uscita “pazza” di Trump riporta alla mente un dato: l’Italia ha oltre il 40 per cento delle proprie riserve d’oro proprio negli Stati Uniti, circa 85 miliardi di euro in lingotti. Il tema era stato affrontato in passato anche da Giorgia Meloni che diceva: “Riportiamolo a casa con urgenza”.

Cosa vuole fare Trump con l’oro di Fort Knox

“Apriremo le porte. Ispezioneremo Fort Knox”, ha detto Trump durante il suo intervento al Cpac, il raduno internazionale dei conservatori più importante dell’anno in cui era presente anche Giorgia Meloni. Il presidente degli Stati Uniti vuole ispezionare il caveau del leggendario deposito delle riserve aurifere americane. Il sospetto di Trump e Musk è che, per un motivo imprecisato, l’oro non sia più lì.

“Non vorrei aprire e trovare gli armadi vuoti. Se l’oro non ci sarà, saremo molto arrabbiati”, ha detto Trump. Musk ha dedicato al tema numerosi post su X: “Chi conferma che l’oro non è stato rubato da Fort Knox? – ha scritto -. Forse è lì, forse no”.

Il segretario al Tesoro, Scott Bessent, afferma che ogni anno viene effettuato un controllo e assicura che “tutto l’oro è presente e contabilizzato”. Ma cosa vorrebbe farci Trump in concreto? L’idea è quella di usare una porzione di questa riserva per venderla e diminuire parte dell’enorme debito pubblico statunitense. Come vedremo, anche in Italia si era parlato in passato di ipotesi simili. 

La riserva d’oro degli Stati Uniti: 425 mld in una fortezza

Il deposito di Fort Knox si trova in Kentucky ed è gestito dalla zecca di stato americana. Qui, dal 1937, viene immagazzinata una parte importante delle riserve di lingotti d’oro degli Stati Uniti, che oggi ammonta alla metà del totale: circa 425 miliardi di dollari. Nel vocabolario comune il termine “Fort Knox” è diventato sinonimo di sicurezza e protezione dato che iI deposito è considerato “impenetrabile”.

L’area è molto sorvegliata, l’edificio è una fortezza isolata in mezzo a una pianura controllata a vista. L’architettura della struttura è nota solo a pochi e nessuno conosce tutte le procedure per aprire il caveau. Non sono ammessi visitatori: l’ultima volta è successo nel 2017, per un incontro tra il segretario del Tesoro, Steve Mnuchin, il governatore del Kentucky, Matt Bevin, e i rappresentanti del Congresso.

Prima di allora successe nel 1974, proprio quando il segretario del Tesoro dell’epoca autorizzò la visita al deposito per mettere a tacere voci insistenti su una presunta sparizione dell’oro. Trump e Musk stanno riprendendo proprio quella teoria, non è ancora chiaro per quali fini. 

Le mani di Trump sull’oro italiano: 85 miliardi di euro in lingotti

Le dichiarazioni di Trump e Musk interessano anche l’Italia. Secondo i dati di Banca d’Italia, il 43,29 per cento delle riserve d’oro italiane si trova proprio negli Stati Uniti. Corrispondono a 1.100 tonnellate di lingotti dal valore di circa 85 miliardi di euro. Il 44,86 per cento si trova invece nei caveau di palazzo Koch, la sede di Banca d’Italia, in via Nazionale 91 a Roma.

Il resto si trova in Regno Unito e Svizzera, che detengono rispettivamente il 5,76 e il 6,09 delle riserve. In totale, secondo gli ultimi dati disponibili, Bankitalia ha 2.452 tonnellate di riserve d’oro: valgono 212,7 miliardi di euro.

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