L’attacco sferrato da Kiev ha colpito il principale deposito di missili e artiglieria della Russia, nella città di Toropets. L’esplosione, visibile dallo spazio, ha provocato un sisma e costretto all’evacuazione dei civili
Un importante attacco di droni ucraini alla Russia ha innescato una gigantesca esplosione e costretto all’evacuazione parziale dei civili residenti vicino al sito di un grande arsenale russo nella regione di Tver all’alba di oggi mercoledì 18 settembre. Le immagini rimbalzate dai social ai media internazionali ritraggono la devastazione dovuta alle ripetute esplosioni che hanno interessato un sito di stoccaggio di munizioni ad alto potenziale. Il raid ha infatti distrutto un importante magazzino dell’arsenale di Toropets, principale deposito di missili e artiglieria del ministero della Difesa russo.
Cosa sappiamo dell’attacco a Toropets
A Toropets vengono attualmente tenuti missili Iskander, missili tattici Tochka-U, bombe a guida aerea Kab e munizioni di artiglieria. A riferirlo è l’agenzia di stampa nazionale Ukrinfor, che cita fonti del Servizio di sicurezza ucraino (Sbu). Secondo la fonte, l’attacco ha causato massicce detonazioni e un incendio su un’area di circa 6 chilometri. “Tutto ciò che può bruciare lì dentro sta già bruciando ed esplodendo”, ha commentato Yuri Podolyaka, blogger militare filorusso di origine ucraina. Da parte sua la Russia ha riferito che le sue unità di difesa aerea hanno distrutto 54 droni lanciati contro 5 regioni russe durante la notte, senza però menzionare espressamente Tver. Il governatore della regione, Igor Rudenya, ha dichiarato che alcuni droni ucraini hanno causato lo scoppio di un incendio e reso necessario evacuare i residenti, senza tuttavia dire cosa stesse bruciando.
Video e immagini rimbalzati sui social mostrano un’enorme palla di fuoco esplodere nel cielo notturno e detonazioni multiple rimbombare su un lago nella regione, a nord-ovest di Mosca e non lontano dal confine con la Bielorussia.
L’esplosione è stata registrata anche dai satelliti della Nasa, che hanno rilevato diverse fonti di calore provenienti dal sito nelle prime ore della giornata. L’esplosione ha provocato un piccolo sisma (di magnitudo 2.8) avvertito dalle stazioni di monitoraggio dei terremoti.
Secondo quanto dichiarato dall’esperto militare George William Herbert del Middlebury Institute of International Studies di Monterey, in California, l’esplosione principale mostrata nel video diffuso sui social media (ancora non verificato) sarebbe compatibile con la detonazione di 200-240 tonnellate di esplosivo.
“Sito sicuro anche in caso di attacco nucleare”: il rapporto dell’ex viceministro arrestato per corruzione
Secondo un rapporto del 2018 diffuso dall’agenzia di stampa statale Ria, la Russia stava costruendo un arsenale per lo stoccaggio di missili, munizioni ed esplosivi a Toropets. L’inzio della costruzione risalirebbe al 2015, con costo di 3,6 miliardi di rubli (circa 39 milioni di dollari), secondo Rossiyskaya Gazeta. Stand a quanto riferito dall’organo stampa della Federazione, il sito è dotato di celle frigorifere e riscaldate, sottostazioni elettriche, impianti di trattamento, serbatoi di stoccaggio di acqua e carburante, oltre a un centinaio di vasche antincendio.
Nel 2018 l’allora viceministro della difesa Dmitry Bulgakov – arrestato circa un mese fa con l’accusa di corruzione – aveva riferito alla Ria che le strutture in cemento dell’arsenale “garantiscono uno stoccaggio affidabile e sicuro”, proteggendo le armi “dagli attacchi aerei e missilistici e persino dagli eventi dannosi derivanti da un’esplosione nucleare”. Secondo lo stesso rapporto nel sito sarebbero presenti anche strutture per ospitare fino a 200 militari.