L’Unione europea condanna l’attacco di Israele in Qatar, ma resta divisa sulla situazione a Gaza

09.09.2025 23:45
L'Unione europea condanna l'attacco di Israele in Qatar, ma resta divisa sulla situazione a Gaza

Azione Israeliana in Qatar Condannata da Leader Europei

DALLA NOSTRA INVIATA
STRASBURGO – La crisi che coinvolge il conflitto tra Israele e Hamas, attivata dall’attentato del 7 ottobre 2023, ha portato a una dolorosa carestia a Gaza. Gli Stati membri dell’Unione Europea non riescono a trovare nemmeno una maggioranza qualificata per intervenire, come denunciato ieri dall’Alto rappresentante Kaja Kallas in plenaria al Parlamento europeo. Per la prima volta dall’inizio del conflitto, l’Eurocamera prevede di mettere al voto domani una risoluzione sul ruolo dell’UE nel combattere la crisi alimentare e la liberazione degli ostaggi, ma i gruppi politici non riescono a concordare su un documento comune. Mentre i socialisti usano il termine «genocidio», il Partito Popolare Europeo non mostra sostegno. Tuttavia, la condanna degli attacchi israeliani a Doha contro i leader di Hamas ha suscitato una risposta unanime in Europa, riporta Attuale.

La posizione di Berlino, storicamente alleata di Israele, è chiara: l’attacco a Doha è considerato «inaccettabile». Il ministro degli Esteri tedesco, Johann Wadephul, ha dichiarato che l’azione israeliana «non solo viola la sovranità del Qatar, ma compromette anche i nostri sforzi per la liberazione degli ostaggi».

Anche il presidente francese Emmanuel Macron ha classificato l’azione come «inaccettabile», mentre il governo spagnolo ha denunciato una «palese violazione del diritto internazionale». Il ministro degli Esteri italiano, Antonio Tajani, ha dichiarato che ogni azione che provoca un’escalation rischia di allontanare la possibilità di un cessate il fuoco. La Commissione europea ha espresso «piena solidarietà alle autorità e al popolo del Qatar», evidenziando la grave violazione del diritto internazionale e il rischio di un’ulteriore escalation nella regione. Condanna anche da parte del premier britannico Keir Starmer.

Le problematiche a Gaza e l’accordo tra l’Unione Europea e Stati Uniti sui dazi sono oggetto di dure critiche da parte dei gruppi politici al Parlamento europeo, accusando la Commissione di non avere posizioni forti sulla crisi umanitaria e di aver dimostrato debolezza nei confronti di Washington.

Oggi si attende il discorso sullo stato dell’Unione della presidente Ursula von der Leyen, il primo della nuova legislatura. La “maggioranza Ursula” – composta da popolari, socialisti e liberali – affronta tensioni interne, ma rispetto a luglio, quando il Parlamento ha votato una mozione di sfiducia contro la presidente, il clima sembra essere cambiato verso un approccio più costruttivo.

La presidente S&D, García Pérez, ha risposto all’ipotesi di una nuova mozione di sfiducia da parte della Sinistra, affermando che i socialisti si considerano «responsabili», pronti a essere «critici ma anche costruttivi». Fonti di Renew Europe hanno comunicato che, a iniziativa della leader centrista Hayer, la “maggioranza Ursula” sta ora lavorando su un memorandum d’intesa per definire le politiche chiave europee da perseguire e i metodi di lavoro, con tensioni legate alla crescente interazione con le forze di destra.

Per i Verdi, il discorso di von der Leyen rappresenta un “momento chiave” in cui è chiamata a dimostrare la sua leadership europea, mantenendo le promesse ambientali e assumendo una posizione chiara su Gaza. «Aspettiamo il discorso e, se i nostri deputati non saranno soddisfatti, potrebbero sostenere la mozione della Sinistra», ha affermato la co-presidente Reintke.

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