DAL NOSTRO CORRISPONDENTE
Parigi – «Siamo a una svolta», afferma l’Eliseo, e «annunci importanti» sono attesi nel discorso che Emmanuel Macron pronuncerà domenica di fronte ai vertici delle forze armate. È consuetudine che il presidente francese si rivolga ai generali il 13 luglio, il giorno prima della festa nazionale, ma quest’anno l’evento si svolge in un contesto particolare. «Il presidente dirà che la libertà non è mai stata così in pericolo dal 1945 e che è necessario reagire», anticipano fonti governative, riporta Attuale.
Come sottolineato dal capo di stato maggiore Thierry Burkhard durante una conferenza stampa inusuale, la minaccia russa è sempre più concreta, e la Francia è divenuta il principale obiettivo della guerra ibrida avviata dal Cremlino contro l’Europa. Di fronte a questa realtà e «all’intensificarsi delle minacce globali, all’uso sempre più diffuso della forza nel mondo e al deterioramento di alleanze storiche» (con riferimento agli Stati Uniti, ndr), Macron «trarrà le conseguenze necessarie sugli sforzi da compiere in ambito difensivo», concentrandosi principalmente su due aspetti: il finanziamento delle forze armate e il servizio militare.
Risorse finanziarie e deterrenza nucleare
Per quanto riguarda le risorse destinate all’armamento, la legge di programmazione militare già prevede 413 miliardi di euro per le forze armate tra il 2024 e il 2030, con incrementi annuali di bilancio di 3 miliardi. Tuttavia, le crescenti minacce contro gli interessi francesi ed europei potrebbero giustificare un aumento ulteriore delle spese militari.
Il primo ministro François Bayrou è chiamato a ridurre il deficit e il debito, e benché la situazione economica della Francia sia preoccupante, è probabile che Macron annunci un incremento delle risorse militari, in particolare per la forza di deterrenza nucleare, tornata di rilievo dopo la guerra in Ucraina, le minacce russe e il disimpegno americano dal continente. Inoltre, si è recentemente siglato un accordo con il Regno Unito, altra potenza nucleare europea, per un maggiore coordinamento sull’«ombrello nucleare» a protezione della minaccia russa. In un incontro a Londra, Macron ha affermato che «è necessario rivedere la nostra pianificazione strategica alla luce dei cambiamenti nei rischi».
Riforma del servizio militare
Un altro argomento cruciale del discorso di domenica sarà la riforma del servizio militare. Esso rimarrà volontario, e il ritorno al servizio di leva abolito nel 1997 dal presidente Jacques Chirac sembra lontano. Tuttavia, Macron intende ampliare le opportunità e i vantaggi legati al servizio militare volontario, incoraggiando «i giovani che desiderano impegnarsi nella difesa nazionale». Attualmente, dieci Paesi dell’Unione Europea adottano il servizio militare obbligatorio (Austria, Cipro, Croazia, Estonia, Finlandia, Grecia, Lettonia, Lituania, Danimarca e Svezia), mentre nazioni come Germania, Belgio e Polonia stanno riaprendo il dibattito sulla reintroduzione della leva. In Francia, il presidente ha già lanciato il «Servizio nazionale universale» (Snu), un’ulteriore iniziativa di volontariato destinata a «servire la Patria», ma con successo limitato a causa delle ambiguità sui suoi obiettivi.
Domenica, Macron potrebbe chiarire l’intento di rilanciare in modo significativo il servizio militare per i giovani e, più in generale, le forze armate. Si tratta di un obiettivo ambizioso e difficile da conseguire, considerando la persistente instabilità politica (il governo è attualmente privo di una reale maggioranza in parlamento) e la crisi economica che la Francia sta attraversando.