Macron deve trovare un nuovo primo ministro dopo la sfiducia di François Bayrou

09.09.2025 09:35
Macron deve trovare un nuovo primo ministro dopo la sfiducia di François Bayrou

Macron esclude elezioni anticipate e cerca un nuovo primo ministro dopo la sfiducia di Bayrou

Lunedì sera, il presidente francese Emmanuel Macron ha escluso la possibilità di convocare elezioni anticipate e ha annunciato che nei prossimi giorni nominerà un nuovo primo ministro o una nuova prima ministra per sostituire François Bayrou, sfiduciato dall’Assemblea Nazionale per un mancato accordo sulla contestata legge di bilancio per il 2026, riporta Attuale.

Bayrou è il terzo primo ministro a dover lasciare l’incarico in poco più di un anno, il che impone a Macron di trovare una figura che possa attrarre almeno metà dei deputati in un Parlamento sempre più frammentato, dove la collaborazione tra i partiti si è ulteriormente deteriorata.

Attualmente, non sembra esserci un candidato forte. Nei precedenti tentativi, nel settembre e dicembre 2024, sono stati formati governi di minoranza guidati da politici del centrodestra: Michel Barnier e François Bayrou. Entrambi hanno cercato alleanze, rispettivamente, con il Rassemblement National e il Partito Socialista per evitare la sfiducia per qualche mese, ma la situazione è ora più complessa.

Macron potrebbe tentare di nominare un ministro del governo uscente che possa attirare voti da destra o sinistra. Tuttavia, le probabilità di successo sono diminuite a causa di un atteggiamento più rigido da parte di alcuni partiti, meno disposto ai compromessi.

Per il Rassemblement National, guidato da Marine Le Pen, le elezioni anticipate rappresentano l’unica opzione attuabile, rendendo difficile il sostegno a un nuovo primo ministro vicino a Macron. D’altro canto, Macron esclude la nomina di un esponente del Rassemblement National, consapevole della mancanza di voti per garantirne la permanenza in carica.

Il Partito Socialista ha proposto di eleggere un primo ministro di sinistra, come il suo leader Olivier Faure, o un esponente della comunità ecologista. Si sarebbe detto disposto a collaborare con il blocco di Macron, escludendo i membri di France Insoumise, che chiedono invece elezioni anticipate e dimissioni del presidente.

In risposta alle insistenti richieste, Macron potrebbe cercare di nominare un politico socialista non ufficialmente membro del partito. I nomi di politici come Bernard Cazeneuve, già primo ministro sotto François Hollande, sono emersi nei recenti dibattiti, benché non ci sia chiarezza sul sostegno che potrebbe ricevere questa candidatura.

I Repubblicani, da parte loro, non dispongono di seggi sufficienti per governare senza appoggi esterni, che difficilmente potrebbero provenire dalla destra o dalla sinistra estrema.

In alternativa, Macron potrebbe considerare la nomina di un primo ministro tecnico, incaricato temporaneamente di approvare la legge di bilancio entro la fine dell’anno. Si è parlato dell’attuale governatore della Banca di Francia, François Villeroy de Galhau, il cui nome è stato citato recentemente sui media. Tuttavia, questa rimane solo un’ipotesi, la quale potrebbe non avere il supporto necessario e comporterebbe il rischio di un’ammissione di fallimento da parte di Macron.

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