Il Dialogo Strategico di Macron con i Leader Mondiali
DAL NOSTRO CORRISPONDENTE
PARIGI – Recentemente, si è svolto un colloquio di oltre due ore tra i presidenti di Francia e Russia, un incontro atteso dopo quasi tre anni di silenzio, durante i quali Emmanuel Macron aveva fortemente criticato Vladimir Putin, etichettandolo come bugiardo. Nonostante le tensioni personali, Putin continua a essere il leader indiscusso della Russia, che a sua volta rimane un membro attivo del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite. In un contesto internazionale dove i contatti tra le nazioni sono diventati improrogabili, l’assenza della Francia da queste dinamiche di dialogo rappresentava un’anomalia significativa, riportando Attuale.
Prima del colloquio con Putin, Macron ha realizzato delle conversazioni con Donald Trump e il premier britannico Keir Starmer. Questo approccio riflette un tentativo di reinserire la Francia e l’Europa nel dibattito globale, specialmente in merito a questioni cruciali come la sicurezza e la stabilità geopolitica. La Francia sta cercando di ripristinare il suo ruolo di potenza di equilibrio.
Nell’incontro, Macron ha portato alla ribalta la critica situazione in Ucraina, riconoscendo i danni provocati dalla guerra e il bisogno di un dialogo costruttivo. Ha esordito, inizialmente, discutendo della situazione in Iran, evidenziando come i recenti bombardamenti non abbiano portato a una pacificazione duratura della regione. La mancanza di monitoraggio sul nucleare iraniano è stata un punto centrale della discussione; Macron ha sottolineato l’importanza della trasparenza e della cooperazione diplomatica per affrontare le sfide regionali.
Recentemente, la Francia ha minacciato di attivare il meccanismo di “snapback” presente nell’accordo sul nucleare iraniano del 2015. Questo richiede sanzioni nel caso in cui uno degli Stati firmatari richieda il ritorno a condizioni precedenti all’accordo. L’obiettivo è convincere Teheran a tornare al tavolo dei negoziati, in seguito ai raid condotti da Israele e Stati Uniti. Macron ha avuto diversi colloqui con il presidente iraniano Masoud Pezeshkian e il capo dell’AIEA, Rafael Grossi, per discutere della situazione attuale.
Questo dialogo ha trovato un riscontro significativo in una ulteriore telefonata con Putin, dove entrambi i leader hanno sottolineato l’importanza che l’Iran aderisca al Trattato sulla non proliferazione delle armi nucleari. Durante il colloquio, è emersa anche l’urgenza di risolvere le crisi del Medio Oriente attraverso la diplomazia, piuttosto che per vie militari. Putin ha, peraltro, riaffermato il diritto dell’Iran a sviluppare il suo programma nucleare civile, un’argomentazione ben conosciuta e contestata da molti in Occidente.
Nonostante il desiderio di avanzare nel dialogo, Macron ha affrontato direttamente anche le questioni relative all’Ucraina, riconoscendo che una semplice conversazione non potrà risolvere la crisi, ma mira a rimettere la Francia e l’Europa al centro della scena diplomatica. La sostanza del colloquio ha riguardato non solo la necessità di continuare il dialogo, ma anche l’impegno di entrambe le parti ad affrontare i problemi in modo diretto. Macron ha ribadito il sostegno incondizionato della Francia all’integrità territoriale dell’Ucraina, mentre Putin ha replicato che qualsiasi negoziato di pace deve considerare le radici della crisi, che secondo lui risiedono nella politica occidentale.
Alla fine di questo scambio, Macron ha contattato il presidente ucraino Volodymyr Zelensky per rassicurarlo riguardo al continuo sostegno della Francia, nonostante la riemergente comunicazione con Mosca. Questo evidenzia come la diplomazia internazionale viaggi su più fronti, cercando di equilibrare interessi complessi e differenti.