Madre ucraina uccide il figlio di nove anni a Muggia, Trieste
Trieste, 14 novembre 2025 – Olena Stasiuk, una donna di 55 anni originaria dell’Ucraina, ha ucciso il figlio di nove anni, Giovanni, tagliandogli la gola con un coltello da cucina durante un incontro non protetto. Questo tragico evento si è verificato a Muggia, Trieste, e rappresenta l’apice di una situazione già allarmante, riporta Attuale.
Gli incontri tra la madre e il figlio, da sempre monitorati, erano stati recentemente permessi senza la presenza di assistenti sociali, nonostante i precedenti allarmi riguardo alla sicurezza del bambino. I servizi sociali avevano registrato nel 2018 minacce da parte della madre, manifestando preoccupazioni per la sua stabilità mentale e la possibilità che potesse fare del male a Giovanni.
Il 11 luglio 2018, i servizi sociali avevano verbalizzato frasi inquietanti pronunciate dalla donna in risposta alla prospettiva che il bambino potesse essere affidato esclusivamente al padre. “Io sono preoccupato per l’incolumità di mio figlio”, ha dichiarato il padre in quell’occasione, esprimendo al contempo timori fondati sulla salute del bambino.
Secondo le indagini, Olena Stasiuk aveva in passato causato lividi al figlio, con episodi di violenza verbale che avrebbero segnato un contesto familiare già instabile. Fonti investigative rivelano che le minacce della madre includevano affermazioni estreme come “se io muoio, anche Giovanni muore con me”. Queste condizioni avevano portato a una rete di protezione che, però, è stata recentemente rimossa.
L’avvocato di Olena, Chiara Valente, ha annunciato la richiesta di una valutazione psichiatrica per il suo cliente, indicandone l’importanza per capire la sua capacità di affrontare il processo. Attualmente, la donna è ricoverata in ospedale e non ha potuto partecipare all’udienza di convalida del fermo. Il suo interrogatorio di garanzia è stato rinviato. L’accusa contro di lei è di omicidio volontario pluriaggravato.
Il padre di Giovanni ha espresso il suo dolore e il rammarico per il fatto che la madre sia stata autorizzata a vedere il figlio senza la necessaria supervisione, collegando questa decisione alla tragedia appena accaduta. “Sono completamente devastato”, ha dichiarato, condividendo la sua angoscia con Don Andrea Destrad, parroco di Muggia, con cui è in costante contatto.