Malnutrizione in aumento a Gaza: il 10% dei neonati è sottopeso, denuncia UNICEF

10.12.2025 15:05
Malnutrizione in aumento a Gaza: il 10% dei neonati è sottopeso, denuncia UNICEF

Malnutrizione in Gaza: allerta UNICEF su aumenti drammatici di casi tra donne incinte e neonati

A Gaza, l’UNICEF ha lanciato un allerta grave per i crescenti tassi di malnutrizione tra le donne incinte e i neonati, con un tragico bilancio di almeno 165 bambini morti a causa della malnutrizione durante la guerra. Il responsabile della comunicazione UNICEF, Tess Ingram, ha sottolineato l’impatto devastante che la malnutrizione ha su madri e neonati, evidenziando che madri malnutrite generano bambini sottopeso o prematuri, molti dei quali muoiono nelle unità di terapia intensiva neonatale o sopravvivono con severe complicazioni. Questi dati sono stati riportati durante una conferenza stampa al Palazzo delle Nazioni di Ginevra, riporta Attuale.

In base ai dati forniti, prima dell’attuale conflitto, in media 250 bambini al mese, pari al 5%, nasceva con un peso inferiore a 2,5 chilogrammi. Tuttavia, nella prima metà del 2025, nonostante una diminuzione delle nascite, il numero di neonati sottopeso è salito al 10%, equivalenti a circa 300 bambini al mese. Nei tre mesi precedenti il cessate il fuoco, tale cifra è aumentata a una media di 460 bambini al mese, quasi il doppio rispetto alla media prebellica. Ingram ha testimoniato di aver incontrato neonati che pesavano meno di un chilogrammo, lottando per la sopravvivenza.

Le statistiche presentate da Ingram sono allarmanti: la mortalità neonatale nel loro primo giorno di vita è aumentata del 75%, passando da 27 casi al mese nel 2022 a 47 tra luglio e settembre 2025. Le problematiche non riguardano solo la mortalità per prematurità, ma includono anche un incremento delle anomalie congenite, confermando la gravità della situazione.

Il grave stato nutrizionale è essenzialmente causato da un’alimentazione materna inadeguata, un aumento dello stress e un’assistenza prenatale insufficiente. L’UNICEF ha segnalato che circa il 38% delle donne in gravidanza identificate come malnutrite ha ricevuto assistenza. Solo nel mese di ottobre, 8.300 donne in gravidanza sono state ricoverate per malnutrizione acuta, un fenomeno che non si verificava prima di ottobre 2023. Questi dati rappresentano un grave campanello d’allarme per il futuro dei neonati a Gaza.

Ingram ha sottolineato l’influenza duratura del conflitto sulle generazioni future: “Ho incontrato genitori distrutti dall’impotenza di non poter proteggere i propri figli”. L’UNICEF sta cercando di affrontare questa crisi, fornendo attrezzature salva-vita e assistenza nutrizionale, ma ha avvertito che la risposta è inadeguata per coprire le esigenze attuali. “Per migliorare la situazione, sono necessari maggiori aiuti”, ha affermato Ingram, insistendo sulla necessità di supportare la salute delle donne e migliorare le forniture negli ospedali.

Inoltre, la responsabile ha ribadito che la sicurezza deve essere garantita alle famiglie, sottolineando che oltre 70 bambini sono stati uccisi nelle otto settimane dall’inizio del cessate il fuoco. La continua violenza e le perdite umane sono insostenibili. Tess Ingram ha concluso con un forte appello, dichiarando che “nessun bambino dovrebbe soffrire a causa della guerra ancor prima di nascere”, richiamando all’attenzione la devastante realtà che il conflitto ha inflitto a Gaza.

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