Marcia per Gaza: 8.000 a Marzabotto per dire “Stop al genocidio”

16.06.2025 06:56
Marcia per Gaza: 8.000 a Marzabotto per dire "Stop al genocidio"

La Marcia per Gaza: Un Legame tra Storia e Attualità

Un filo invisibile unisce, a partire da ieri, i crinali dell’Appennino bolognese con il desolato panorama della Striscia di Gaza, un parallelo che si fa tangibile attraverso le immagini e le parole di chi ha partecipato alla marcia. I fazzoletti dei partigiani coprono i segni del tempo, mentre le magliette del Marocco, con il numero 2 e il nome di Achraf Hakimi, sfilano accanto a ragazzi che comunicano in arabo. I cartelli evocativi, come “Mentre la guerra avanza, l’umanità arretra” e “Stop bombing Gaza”, risuonano tra le bandiere di varie sezioni dell’Anpi e quelle della Palestina, creando un’atmosfera di coesione e protesta. Questo corteo ha attraversato i luoghi di un tremendo massacro nazifascista avvenuto tra settembre e ottobre del 1944, dove persero la vita quasi 800 persone in pochi giorni. In questo contesto, le grida di “Save Gaza” e “Fermate il governo di Israele” hanno riempito l’aria, riporta Attuale.

Se inizialmente ci si aspettava un’affluenza di diecimila persone, i partecipanti sono stati almeno 8.000, grazie all’adesione di oltre 170 associazioni da tutto il Paese, organizzate dal ‘Portico della Pace’. Il corteo ha raggiunto il parco Peppino Impastato a Marzabotto, dove la sindaca ed ex presidente del Pd, Valentina Cuppi, ha aperto la manifestazione, attirando l’attenzione sotto il sole cocente e con temperature superiori ai 35 gradi.

“A Gaza ci sono bambini che vengono uccisi e lasciati morire di fame e di sete,” ha dichiarato la sindaca, evidenziando l’analogia tra la situazione attuale e quella storica: “Si tratta di crimini contro l’umanità, proprio come accaduto qui 80 anni fa. Io lo chiamo genocidio.” Anche Maurizio Landini, segretario della Cgil, ha voluto sottolineare l’importanza di prendere posizione, affermando: “È fondamentale che l’Europa e il Governo sviluppino azioni diplomatiche per raggiungere un cessate il fuoco e una conferenza internazionale di pace.” Yassine Lafram, dell’Unione delle comunità islamiche d’Italia, ha evidenziato l’assenza degli ebrei bolognesi, commentando: “Spero che anche la Comunità ebraica possa condannare questo genocidio.”

Dalla marcia in Marzabotto, il gruppo si è diretto verso la frazione di Pian di Venola, dove si sono uniti altri partecipanti che hanno scelto un percorso più breve. Il corteo ha proseguito lungo un tracciato che porta al Poggiolo di San Martino di Caprara, a Monte Sole, mentre la Protezione civile e i volontari hanno distribuito acqua ai manifestanti. “Una grande speranza nei giorni drammatici attuali,” ha commentato il deputato dem Andrea De Maria.

Il termine “genocidio” è stato ripreso anche dal sindaco di Bologna, Matteo Lepore, che ha esortato: “Dobbiamo fare per i palestinesi quanto fatto per gli ucraini: chiedere che tutta l’Europa dia loro diritto di cittadinanza.” Infine, un manifestante ha chiesto: “Serve essere qui? Potremo dire ai nostri nipoti di aver provato a fare qualcosa.”

Francesco Moroni

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