L’ondata di calore che colpisce il centronord d’Italia dalla metà di giugno sta avendo ripercussioni significative sull’Adriatico e sui suoi abitanti. Ad Ancona e Portonovo, le temperature estive hanno raggiunto picchi di 28 gradi, ben oltre i valori normali precedenti alla crisi climatica. Questa situazione ha già portato alla morte di numerosi moscioli, le famose cozze selvatiche che abitano le scogliere della riviera del Conero. Gli imprenditori del settore hanno segnalato l’emergenza, con ritardi nelle attività di raccolta, inizialmente posticipate al 15 giugno e poi al 1° luglio, riporta Attuale.
I pescatori si trovano a dover affrontare una situazione critica. Molti moscioli, sia adulti che larve, non sono sopravvissuti alle elevate temperature delle ultime settimane, rendendo le loro catture quasi impossibili. Più a nord, l’innalzamento della temperatura negli ultimi anni ha spinto le tartarughe marine Caretta caretta a espandere il loro habitat di nidificazione. Quest’estate, l’Emilia Romagna ha registrato la sua prima storica deposizione di uova nel 2023, precisamente a Milano Marittima. Curiosamente, altre due tartarughe hanno scelto di nidificare recentemente, una a Riccione e l’altra a Punta Marina, nel Ravennate.
Questa espansione dell’habitat delle tartarughe marine può essere interpretata positivamente, poiché, trattandosi di una specie ancora fortemente minacciata, l’allargamento del loro territorio aumenta le possibilità per la ‘regina dei mari’ di continuare a prosperare nell’Adriatico. Non va dimenticato che nel 2024, le acque della riviera romagnola hanno registrato un record storico di temperatura, con il mare al largo di Cesenatico che ha sfiorato i 31 gradi.
Queste dinamiche dimostrano come il cambiamento climatico influisca negativamente sulla vita marina, contribuendo a un significativo impatto sulla biodiversità e sulle attività economiche legate alla pesca. L’allerta per il settore ittico è alta, e senza misure di adattamento e protezione, il futuro della pesca nel mare Adriatico rischia di diventare sempre più incerto.
Le autorità e gli ambientalisti sono chiamati a agire per mitigarne gli effetti, promuovendo iniziative per la salvaguardia degli ecosistemi marini e per la tutela delle specie in pericolo, nell’ottica di garantire un equilibrio tra attività economiche e sostenibilità ambientale.