Maturità, il ministero ribadisce: rispetto delle regole per l’esame orale

12.07.2025 02:45
Maturità, il ministero ribadisce: rispetto delle regole per l'esame orale

Proteste studentesche e la mobilitazione per un esame più equo

Roma, 12 luglio 2025 – Dai primi casi isolati si è passati a una vera e propria mobilitazione. Dopo lo ‘sciopero’ all’orale della Maturità, che ha coinvolto gli ultimi studenti in Toscana e nelle Marche, la situazione ha iniziato a diffondersi oltre il Veneto, dove si contano già cinque manifestazioni. I sindacati sono in fase di organizzazione per far sentire la loro voce. L’intento, come spiegato dai rappresentanti, è di riformare un esame che non rispecchia più le aspettative dei giovani, abbandonando un sistema di valutazione che non riesce a valorizzare adeguatamente le attitudini e le competenze individuali, riporta Attuale.

“Il filo conduttore di queste azioni di protesta individuali è un forte malcontento nei confronti del modello educativo attuale,” commenta Paolo Notarnicola, coordinatore nazionale della Rete degli studenti medi. Questo modello, caratterizzato da un’elevata competitività, è basato su valutazioni e numeri, lasciando poco spazio al dialogo e al confronto tra studenti.

Il fenomeno noto come ‘protesta bianca’ ha avuto origine lo scorso anno, quando tre studenti del liceo classico Foscarini di Venezia hanno preso l’iniziativa. “Ero a conoscenza della loro storia e, sebbene le nostre motivazioni fossero diverse, il loro esempio ha dimostrato che era possibile fare una scelta simile. La mia decisione,” spiega Gianmaria Favaretto, studente del liceo scientifico Fermi di Padova, “ha suscitato interesse mediale, e credo che possa aver ispirato altri a fare lo stesso. Spero solo che il mio messaggio non sia stato frainteso e che non diventi una scorciatoia per evitare l’esame.”

Attualmente, nonostante i cinque casi noti siano per ora slegati tra loro, l’intervento deciso del ministro dell’Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara, che ha affermato che dal prossimo anno chi non partecipa all’orale dell’Esame di Stato sarà bocciato, ha spinto i sindacati a fare fronte comune. “Gli studenti in protesta rappresentano solo una piccola parte di un disagio generale,” osserva Francesco Valentini, dirigente nazionale dell’Unione degli studenti. “A partire dall’autunno, ci attiveremo a livello nazionale per denunciare un sistema scolastico che peggiora le condizioni degli studenti, perpetua le disparità e non promuove un pensiero critico. Organizzeremo presidi davanti alle scuole, manifestazioni nelle piazze e proteste prima e durante gli esami, fino ad arrivare, se necessario, all’occupazione.”

Anche la Rete degli studenti medi si schiera dalla stessa parte. “Chi non si presenta all’orale sarà bocciato, questo è un atteggiamento repressivo e non tiene conto delle istanze degli studenti. È cruciale,” ribadisce Notarnicola, “creare un clima di protesta. Queste azioni individuali sottolineano un’esigenza comune tra gli studenti e, pertanto, è fondamentale riflettere su questo aspetto non appena riapriranno le scuole.”

Nonostante la mobilitazione annunciata, il governo, composte da forze politiche come Lega, Fratelli d’Italia e Forza Italia, rimane unito sulla questione. Secondo fonti vicine al ministero dell’Istruzione, il ministero “intende procedere con determinazione e senza esitazioni” per affermare il principio che le regole devono essere rispettate, sottolineando così l’importanza del lavoro dei docenti, dei commissari d’esame e dell’impegno di tutti gli studenti. “Questi sono i fondamenti della civile convivenza in uno stato democratico,” chiariscono le fonti, “e senza il rispetto delle regole si rischia l’anarchia.”

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