Manduria (Taranto), 4 luglio 2025 – Sotto il caldo della campagna pugliese, il momento culminante della terza edizione del Forum in Masseria di Bruno Vespa, organizzato con Comin & Partners, si è avuto nel tardo pomeriggio. Anche se Giorgia Meloni è stata presente solo in videocollegamento, l’intervista ha permesso di mettere in evidenza diversi dei temi più rilevanti della politica sia nazionale che internazionale, riporta Attuale.
In precedenza, sul palco della manifestazione tenutasi alla Masseria Li Reni di Manduria, erano intervenuti alcuni membri del suo governo, tra cui Urso, Calderone e Pichetto Fratin. Tuttavia, a sollecitare Meloni da lontano è stato un ex primo ministro, Paolo Gentiloni. “Era più a suo agio con Biden che con Trump, un ostacolo nei rapporti con gli interessi americani ed europei”, ha commentato l’ex commissario Ue, ora alla guida della task force dell’Onu sul debito.
Gentiloni ha colto l’occasione per lanciare anche un messaggio a un altro esponente politico: “Non esiste più una difesa esterna. È fondamentale che tutte le forze politiche lavorino insieme per chiarire l’importanza di questo, piuttosto che trasformarlo in un dibattito politicizzato. È errato contrapporre “armi o sanità”.”
Telefonata con Trump: dazi e Ucraina
Quando è giunto il momento per la premier, e un po’ in anticipo rispetto al previsto, ha preso in mano le questioni più delicate, partendo proprio da Trump. “L’ho sentito e abbiamo discusso di dazi e Ucraina. Riguardo a Kiev – ha rassicurato Meloni – non ci sarà alcun disimpegno da parte degli Stati Uniti. Le forniture di armi non sono state interrotte.”
E per quanto riguarda i dazi? “Stiamo lavorando per risolvere i problemi e garantire un dialogo costante tra le due sponde dell’Atlantico. Siamo soddisfatti di aver riattivato un dialogo che sembrava compromesso e ora è continuo, ma non posso entrare nel dettaglio di eventuali accordi,” ha precisato rispondendo con cautela a Vespa. Tuttavia, Meloni ha affermato che “un aumento delle spese per la difesa europea potrebbe facilitare un accordo sensato sui dazi.”
“Il protocollo Albania prosegue”
La situazione internazionale è complessa, non solo per la guerra in corso, ma anche per le tensioni commerciali. Tutto ciò che accade al di fuori dei confini italiani ed europei è centrale, ma la premier ha anche il compito di stabilizzare la sua maggioranza e frenare eventuali fughe in avanti o conflitti interni. Riguardo ai migranti, Meloni ha affermato che il decreto flussi è in linea con le normative, mentre la sinistra proponeva un’apertura indiscriminata. E “il protocollo Albania prosegue.” Per quanto riguarda il tema della cittadinanza, legato al ius scholae, che è anche un problema interno, ha mantenuto una posizione ferma: “Il centrodestra è composto da diverse forze politiche, ma questa diversità è anche il motivo per cui abbiamo un programma di governo. Credo che sia utile concentrarsi sulle priorità del programma, mentre la riforma della cittadinanza non rientra tra queste.” Un messaggio chiaro destinato a Forza Italia, mentre si attende la risposta di Antonio Tajani sullo stesso palco il giorno successivo.
Riforme giustizia a referendum
Meloni ha indirizzato messaggi precisi all’opposizione, in particolare riguardo alle riforme. “Le dinamiche e le tempistiche delle riforme e dei referendum sulla giustizia e sul premierato dipendono dal Parlamento, per me è determinante realizzarle. Se il referendum sul premierato si terrà nella prossima legislatura, non sarà corretto dirlo come una riforma autoprotettiva e sarà possibile approfondire il tema.”
Inoltre, per Meloni, la maggioranza non deve limitarsi a ragionare in chiave nazionale. Ecco perché si è detta “fiduciosa che il Ppe dimostri buon senso riguardo al green deal”, un ambito in cui la convergenza tra i popolari europei e i conservatori potrebbe realizzarsi concretamente.