La premier a Perugia per supportare la candidata di centrodestra alle elezioni regionali. L’intervento è l’occasione per affrontare uno per uno i temi caldi del dibattito nazionale: dai migranti all’Ue
Poco meno di quaranta minuti per celebrare i suoi anni al governo, ribadire che sulla questione migranti non intende cambiare rotta e attaccare a testa bassa il centrosinistra. La presidente del Consiglio Giorgia Meloni è intervenuta a Perugia, dove si vota per la Regione. La sfida è tra la candidata di centrodestra Donatella Tesei e quella di centrosinistra Stefania Proietti. Diventa l’occasione per affrontare uno per uno i temi caldi del dibattito nazionale.
L’attacco alla sinistra “che si vergogna a stare insieme”
Nei suoi quasi quaranta minuti di discorso, Meloni attacca la sinistra a più riprese. E di mezzo c’è anche la stampa. “Quando guardi i talk o leggi i giornaloni – dice – a sinistra sembrano fortissimi, poi al mercato, fra la gente, scopri che fortissimo è il centrodestra fra i cittadini. Per noi è fondamentale avere il consenso dei cittadini, quello che facciamo non è per noi stessi ma per il nostro popolo. La maggioranza degli italiani è ancora con il nostro governo. Non è accaduto almeno per gli ultimi dieci governi che un governo in carica da oltre due anni, nonostante una situazione internazionale difficile, avesse più consenso rispetto all’inizio”. La sinistra viene pungolata anche su come ha gestito le elezioni regionali e le alleanze: “Non si sono ancora visti insieme. Si vergognano uno dell’altro e si vergognano a farsi vedere”.
Immancabile il passaggio su Giuseppe Conte e i soldi “del suo superbonus”, ma è contro Elly Schein che Meloni insiste di più. A iniziare dal dibattito di queste ore sul voto per Raffaele Fitto in Europa: “Ci deve dire da che parte sta”. E poi: “Il Pd ha chiesto alla Commissione Ue di aprire una procedura d’infrazione contro l’Italia per il protocollo sull’Albania. Sapete che succede se si apre una procedura d’infrazione? Devi pagare, devi pagare, sono soldi. Voglio chiedere a Elly Schlein: quand’è che smetterete di chiedere l’aiuto fuori dalla patria per fare quello che voi non siete in grado di fare?”.
“Rispetto i ruoli, ma sull’immigrazione vado avanti”
Tema migranti. Il botta e risposta fra Elon Musk e il presidente della Repubblica Sergio Mattarella non viene citato. Le frizioni con la magistratura sì. O meglio, dal palco di Perugia Meloni dice di non avere alcun interesse ad andare allo scontro ricorda di avere iniziato a fare politica quando è stato ucciso il giudice Paolo Borsellino. Allo stesso tempo però ribadisce la sua posizione: definisce “irragionevoli alcune decisioni di una parte della magistratura. Non perseguo alcuno scontro, ho rispetto per le istituzioni della Repubblica ma devo poter fare il mio lavoro e mantenere l’impegno che mi sono assunta con il popolo italiano. Bisognerebbe darci tutti una mano. Il governo sbaglia? Ha interpretato male qualcosa? Ok, diamoci una mano. Bisogna correggere, ma non impedire, perché è un’altra cosa”. E rilancia: “Tengo al rispetto dei ruoli e dico che intendo andare avanti sull’immigrazione e fare tutto il possibile per fermare l’immigrazione irregolare, piaccia o non piaccia alla sinistra”.