
Mia Bintou Diop è stata nominata nuova vicepresidente della Regione Toscana, diventando la più giovane assessora nella storia della regione. Nata a Livorno 23 anni fa da madre italiana e padre senegalese, Diop rappresenta una generazione di giovani desiderosi di attivismo. A un mese dalla sua rielezione, il governatore Eugenio Giani ha scelto Diop come braccio destro, segnando un’importante svolta nel panorama politico toscano, riporta Attuale.
Una passione politica precoce
Benché la sua nomina possa apparire inaspettata, il nome di Mia Diop circolava già da tempo nell’ambiente politico toscano. Al momento opportuno, il segretario regionale del Pd, Emiliano Fossi, ha sostenuto la sua candidatura. Figlia di Mbaye Diop, noto per il suo impegno nella comunità senegalese di Livorno e per la sua attività sindacale, Diop ha dimostrato un’intensa passione politica già da piccola. A soli dieci anni, ha tenuto un discorso sullo Ius soli davanti a Pier Luigi Bersani. Successivamente, ha partecipato al Parlamento degli Studenti mentre studiava Scienze Politiche a Pisa e nel 2019 è entrata nel Pd per sostenere la candidatura di Luca Salvetti a sindaco. Dopo aver gestito la comunicazione per Schlein in Toscana, è diventata la più giovane membro della direzione nazionale del partito.
Le ragioni dietro all’impegno politico di Mia Diop
Diop ha condiviso su Instagram le sue riflessioni in merito al suo nuovo ruolo. «Quando mi è arrivata la proposta» del presidente Giani, scrive, «la testa si è riempita di domande. E la risposta l’ho trovata dove tutto è iniziato: Livorno. Perché quello che sono viene da lì. Dalle scuole, dai circoli, dai tavoli di discussione, dalla mia prima esperienza nelle istituzioni locali. Da una città che mi ha insegnato che l’impegno non è mai individuale. Che quando ti affidi alla comunità, non cammini mai da sola». Inoltre, intende portare in primo piano i temi che affliggono la sua generazione, caratterizzata da affitti impossibili e lavori precari. «Ne faccio parte anch’io. E proprio per questo voglio portarla dentro ogni scelta e ogni decisione», conclude Diop.