Milan, i tre nomi per il dopo Conceiçao

13.03.2025
Milan, i tre nomi per il dopo Conceiçao
Milan, i tre nomi per il dopo Conceiçao

Il destino del tecnico portoghese è ormai segnato: sarà addio al termine della stagione

L’avventura di Sergio Conceiçao alla guida del Milan, salvo improbabili ribaltoni, si concluderà al termine della stagione. Il tecnico portoghese, approdato sulla panchina rossonera lo scorso 30 dicembre al posto dell’esonerato Paulo Fonseca, non è infatti riuscito ad ottenere i risultati auspicati dalla dirigenza. Dopo il trionfo iniziale in Supercoppa, con il Diavolo capace di battere prima la Juventus in semifinale e poi l’Inter in finale, la sua squadra non ha saputo ripetersi in Champions League, dove è arrivata l’eliminazione per mano del Feyenoord nei playoff, ne tanto meno in campionato, con Maignan e compagni scivolati addirittura al nono posto della classifica. E neanche la vittoria della Coppa Italia, dove i rossoneri sono attesi dal derby con l’Inter in semifinale, farà cambiare idea alla dirigenza.

I nomi per la panchina

Un nome seguito da tempo dalla dirigenza del Milan è quello di Roberto De Zerbi, attualmente in Ligue 1 alla guida del Marsiglia. Il tecnico piace per la spiccata identità che riesce a dare alle sue formazioni, sempre propositive e capaci di attaccare con numerosi uomini. L’uomo giusto, per alcuni, per dare un nuovo entusiasmo al gruppo squadra, il cui umore, oggi, è sprofondato ai minimi storici, come testimoniano i casi legati a Theo Hernandez e Rafael Leao.

Sul taccuino del club c’è poi il nome di Cesc Fabregas, capace di mostrare ottimo cose al suo debutto nel massimo campionato italiano con il Como. Lo spagnolo predilige un calcio dominante, caratterizzato da meccanismi offensivi che portano i suoi uomini ad arrivare facilmente negli ultimi trenta metri. Caratteristiche che potrebbero permettere di valorizzare al meglio le risorse offensive presenti in rosa.

Da non sottovalutare, tuttavia, il clamoroso ritorno di Massimiliano Allegri. L’allenatore livornese, già sulla panchina rossonera per tre stagioni e mezzo dal 2010 al gennaio 2014, sarebbe un usato sicuro, l’ideale per cercare di andare immediatamente alla ricerca del risultato. E l’idea di rilanciare il Milan dopo anni complicati stuzzicherebbe Max, pronto a rimettersi in gioco dopo la conclusione dell’avventura alla Juventus.

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