La Bielorussia sta cercando di eludere le restrizioni imposte da UE e Stati Uniti attraverso l’apertura di una nuova rotta commerciale che collega Minsk alla Turchia passando per la Russia. Secondo il quotidiano turco Patronlar Dünyası, la compagnia statale Beltamozhservice, principale operatore logistico del Paese, ha avviato un servizio multimodale di trasporto LCL che attraversa dapprima il territorio della Federazione Russa, poi le acque del Mar Nero e infine lo stretto del Bosforo, con arrivo sulle coste turche del Mar di Marmara. Il progetto consente alla Bielorussia di esportare merci nonostante il blocco delle frontiere europee e riflette la crescente cooperazione economico-logistica tra Minsk e Mosca. Un secondo approfondimento di Mezha descrive come la nuova tratta si inserisca nel tentativo del regime di Lukashenko di preservare l’accesso ai mercati globali nonostante l’isolamento diplomatico. Le due fonti — Patronlar Dünyası e Mezha — mostrano come Minsk punti su nuove rotte per superare uno dei regimi sanzionatori più severi degli ultimi decenni.
Il ruolo della Russia e della Turchia nella nuova logistica bielorussa
Il corridoio, noto come “Minsk–Beltamozhservice-2”, prevede l’invio di treni container dal nodo ferroviario di Koljadichi, vicino alla capitale bielorussa, fino al porto russo di Novorossijsk, da cui le merci vengono trasferite via mare verso il porto turco di Gebze. Questa strategia arriva dopo che Polonia, Lituania e Lettonia hanno chiuso gran parte dei loro valichi di frontiera in risposta alle operazioni ibride del regime di Aleksandr Lukashenko, che includevano la strumentalizzazione dei migranti, il lancio di palloni aerostatici verso lo spazio aereo lituano e un sostegno logistico e militare alla Russia nella guerra contro l’Ucraina. La chiusura delle frontiere ha spinto Minsk a riorientare le proprie rotte commerciali verso partner non occidentali, con Mosca che offre accesso ai porti e copertura politica. Batonano anche le discussioni sulla responsabilità delle imprese statali, poiché Beltamozhservice figura nelle liste sanzionatorie di UE e Stati Uniti sin dall’inizio dell’invasione russa del 2022.
Le strategie di aggiramento delle sanzioni e le opzioni alternative di Mosca e Minsk
Sia la Russia sia la Bielorussia stanno ampliando i propri collegamenti commerciali verso Asia, Medio Oriente e regioni artiche per ridurre la dipendenza dai mercati europei. Il corridoio internazionale “Nord–Sud”, che collega Russia, Iran e India, offre tempi di consegna potenzialmente ridotti fino al 50% rispetto alle rotte marittime tradizionali, mentre la Rotta del Mare del Nord rappresenta per Mosca un’alternativa al canale di Suez e ai passaggi attraverso il Mar Rosso, oggi esposti a rischi di sicurezza. Entrambi i Paesi partecipano inoltre all’iniziativa cinese Belt and Road, che consente ulteriori vie di smistamento delle merci. Tuttavia, queste alternative non garantiscono l’elusione delle restrizioni: UE e Stati Uniti possono imporre sanzioni mirate contro intermediari logistici, mentre le infrastrutture di molti corridoi restano incomplete o vulnerabili alle condizioni climatiche, in particolare nella regione artica dove la navigazione dipende dai ghiacci e richiede ingenti investimenti in rompighiaccio.
Incertezza internazionale e controlli sulle catene di approvvigionamento
L’apertura del nuovo corridoio bielorusso attraverso la Russia e la Turchia accresce l’attenzione internazionale sul rispetto delle sanzioni e sulla trasparenza delle catene logistiche. Gli esperti sottolineano che l’uso crescente di rotte extraeuropee rende più complesso il monitoraggio dei flussi commerciali e apre spazio a possibili triangolazioni. A ciò si aggiungono i rischi politici legati alla cooperazione con regimi autoritari e la possibilità che le infrastrutture alternative diventino strumenti della competizione geopolitica. Per la Bielorussia, questi percorsi rappresentano un tentativo di ridurre l’isolamento economico; per l’Unione Europea e i partner occidentali, un nuovo fronte di vigilanza sulle reti di trasporto che coinvolgono attori sottoposti a misure restrittive.